“Sono angosciato e incazzato nero, perché da quando è cominciata la guerra in Ucraina l’Europa e l’Occidente non si sono presentati sul terreno del negoziato, né hanno cercato in tutti i modi un dialogo. No, hanno armato gli ucraini secondo l’idea che nel giro di pochi mesi l’Ucraina avrebbe vinto la guerra, una illusione scritta ogni giorno sui giornali progressisti d’Italia e di tutto il mondo. Sono passati oltre due anni: centinaia di migliaia di morti, città devastate e oggi si parla di dare a Zelensky i missili a lunga gittata”. È uno dei passaggi del veemente intervento di Nichi Vendola sul palco della Festa dell’Unità in Puglia, tenutasi quest’anno a Manfredonia, sulla guerra in Ucraina e a Gaza.

Il presidente di Sinistra Italiana esordisce menzionando le carneficine israeliane: “L’Italia in questo momento, insieme alla Germania, è tra i principali venditori di armi al governo di Israele. Un governo guidato da una classe dirigente di razzisti, di fascisti, di invasati che pensano di restaurare un regno di Israele che esiste solo nella mitologia di 2mila anni fa. Un governo genocida che è tenuto in vita dagli Usa e dall’Europa – sottolinea – un governo che ha portato ad ora a 41mila vittime dei bombardamenti su Gaza e sulla Cisgiordania e che ha causato una carneficina sottostante molto più grande, un governo che è accusato davanti a una Corte penale internazionale di genocidio, oltre che di occupazione abusiva di territori non suoi”.

Se dici di essere pacifista – aggiunge Vendola – oggi vieni definito antisemita. E non capisco tutto questo perché io amo la cultura ebraica e difendo il diritto dello Stato di Israele di esistere. Ho pianto tutto il giorno quel 7 ottobre di fronte alla carneficina di Hamas, ma per le stesse ragioni piango ogni giorno pensando ai 16mila bambini massacrati a Gaza e alla mattanza perpetrata da Israele che ogni giorno bombarda ospedali, uccide reporter, ammazza operatori internazionali di soccorso, come quell’attivista americana giustiziata in Cisgiordania con un colpo alla nuca (la ventiseienne Aysenur Ezgi Eygi, ndr). È davvero insopportabile”.

Vendola si sofferma poi sull’invasione russa in Ucraina citando la visita di Putin a Bari nel marzo del 2007: “Quando è cominciato questo terribile atto di violenza, all’improvviso abbiamo scoperto che eravamo di fronte a una Russia criminale. Eppure, abbiamo accolto Putin nel palazzo della Prefettura a Bari, c’era tutto il governo italiano, io stesso con rammarico gli ho stretto la mano. In quel momento addirittura si parlava della possibilità che la Russia entrasse nella Nato, qualcun altro – continua – affermava che l’Europa avesse la Russia dentro la sua storia e che quindi non andavano separate. Ma all’epoca Putin non era mica un’anima innocente: aveva già fatto le stragi di massa in Cecenia, la strage nel teatro di Mosca, la carneficina di Beslan con più di 300 bambini ammazzati. E allora che è successo nel 2022? Perché improvvisamente quel Putin che volevamo nei salotti buoni è diventato poi il nuovo Hitler? Forse perché noi e gli americani abbiamo giocato col fuoco?”.

L’ex presidente della Regione Puglia prosegue: “Non abbiamo voluto dire niente nel 2014 quando le popolazioni russofone del Donbass venivano molestate dagli ucraini con le mitragliatrici, non abbiamo detto niente Zelensky ha messo fuori legge la lingua russa in un paese bilingue come l’Ucraina, abbiamo taciuto quando si sono eseguite le esercitazioni della Nato ballando intorno alla Russia. Ma non c’era quella promessa che era stata fatta a Gorbaciov quando era caduta l’Unione Sovietica, e cioè che la Nato non si sarebbe allargata e che avremmo cominciato a discutere di un mondo in cui le alleanze militari potevano non essere il cuore del pianeta?”.

E conclude: “Nel nostro continente stanno tornando i fantasmi del passato: siamo nel 2024 ma sembra il 1900, questi anni venti del nuovo secolo. Basta, fermate la guerra. Non la fermano perché gli Usa e l’Europa sono prigionieri di un capitale finanziario che ha nella lobby delle armi una delle più formidabili forme di accumulazione di ricchezza. Mentre la gente crepa al fronte e sotto le bombe, quelli dei consigli di amministrazione, a cominciare dal cda di Leonardo che tanto fa simpatia a una parte della sinistra, vedono aumentare i profitti di anno in anno, di guerra in guerra, perché, come diceva Alberto Sordi, finché c’è guerra c’è speranza. Ma non è questa l’Europa per cui mi batto io“.

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