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“Bisogna accogliere tutti, anche chi ci insulta, lo dice Gesù”: la diocesi di Reggio Calabria difende Fedez e dice sì alla sua partecipazione alla festa della Madonna

Fedez al centro della preparazione per la festa della protettrice di Reggio Calabria, la Madonna della Consolazione del 17 settembre

Nei giorni scorsi è divampata la polemica da parte dei preti di Reggio Calabria che si sono divisi sulla partecipazione di Fedez alle celebrazioni civili della festa del 17 settembre per la Madonna della Consolazione, patrona della città, sollevando un vespaio. La diocesi di Reggio Calabria viene incontro al rapper.

“Pur riconoscendo che la scelta dell’amministrazione comunale ha suscitato reazioni divisive all’interno della comunità – si legge nella nota della diocesi reggina – ritiene che sia fondamentale mantenere vivo lo spirito cristiano di accoglienza e dialogo, specialmente in occasioni come questa, che richiamano il profondo significato della fede cattolica”.

”Come cristiani – continua la diocesi –siamo chiamati ad accogliere non solo chi condivide la nostra fede, ma anche chi è lontano da essa o, in alcuni casi, vi si oppone apertamente. La presenza di un artista le cui produzioni musicali possono aver sollevato critiche per il contenuto dei testi, non deve distoglierci dal nostro mandato evangelico: accogliere tutti, anche chi ci insulta, come raccomanda Gesù nel Vangelo, e testimoniare con la nostra presenza e il nostro comportamento il Vangelo della Carità e del perdono”.

La Madonna della Consolazione è “simbolo di accoglienza, protezione e conforto per tutto il popolo reggino: credenti e non credenti. Chi parteciperà ai festeggiamenti civili, indipendentemente dalle sue convinzioni personali, potrà cogliere nella gioiosa devozione del nostro popolo una testimonianza viva di fede e di unità. Anche Fedez, quindi, potrà costatare la profonda adesione del popolo reggino ai valori della fede: avremo occasione di dare testimonianza cristiana. Invitiamo i fedeli a vivere questi giorni con spirito di serenità e condivisione, evitando di assumere atteggiamenti difensivi o apologetici e senza dimenticare lo spirito delle celebrazioni mariane: l’amore incondizionato di Dio, che abbraccia tutti e ci chiama ad essere strumenti di dialogo e riconciliazione”.