È ufficialmente il primo caso autoctono di Dengue rilevato in Italia quello segnalato dall’Ats di Brescia. Non era mai successo prima o non era stato individuato. Fatto sta che l’Agenzia di tutela della salute ha spiegato che il “10 settembre 2024 è stato confermato sul territorio di Ats Brescia un caso positivo di Dengue in una persona che non ha effettuato alcun viaggio all’estero, come rilevato dall’indagine epidemiologica effettuata: quindi si tratta di un caso ‘autoctono'”. Tutti gli altri 324 casi segnalati nel bollettino presenti nel bollettino dell’Istituto superiore di Sanità sono importati: ovvero persone che erano state infettate all’estero. Nessun decesso segnalato tra i pazienti che hanno un’età mediana di 40 anni. Lo scorso febbraio era stata innalzata l’allerta da parte del ministero della Salute perché si era rilevato un aumento dei casi nel mondo.
L’allerta – L’Ats ha allertato i Comuni che la persona ha dichiarato di aver frequentato per motivi di lavoro e di residenza, i quali hanno a loro volta provveduto a mettere in atto gli interventi di disinfestazione previsti dai protocolli ministeriali e regionali. “Sono state attivate tutte le iniziative di sanità pubblica previste dai protocolli nazionali e regionali”, continua l’Ats nella nota. “Il Dipartimento veterinario, in collaborazione con l’Izsler”, Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, “ha predisposto il posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l’efficacia della disinfestazione e per il monitoraggio entomologico”. “Si sottolinea che la Dengue non si trasmette da persona a persona, ma il contagio avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta“, conclude l’Ats di Brescia ricordando dunque l’importanza di “difendersi dalla puntura”, secondo le indicazioni disponibili anche sul sito dell’agenzia.
Il paziente – La persona risultata positiva è in “buone condizioni cliniche”. “Il comune di residenza del caso positivo è Ospitaletto – informa l’agenzia – e i comuni frequentati per motivi lavorativi sono Gussago e Monticelli. Tutti e tre hanno emesso e pubblicato le relative ordinanze per le azioni previste e hanno effettuato disinfestazioni con trattamenti larvicidi e adulticidi”.
“Prosegue” dunque “l’attività di sanità pubblica”.
L’origine – Benché di origine tropicale e subtropicale, la malattia è sempre più presente ad altre latitudini, complice il cambiamento climatico e gli spostamenti per viaggi di lavoro o affari. Secondo l’Oms, dal 2000 la diffusione è ottuplicata. Quanto all’Europa, nel 2022 i casi furono 71 (dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc), quasi quanto i 74 del periodo 2010-2021. Del resto, l’Ecdc denuncia che la famigerata zanzara Aedes albopictus (colloquialmente detta tigre), responsabile di Chikungunya e Dengue, si sta espandendo più a nord e a ovest in Europa. Il fatto che siano malattie di origine virale e si diffondano con le punture delle zanzare – insetti il cui numero è in aumento anche grazie agli inverni poco freddi – comporta il rischio di epidemie fuori controllo.
I sintomi – La malattia è provocata da quattro tipi del virus Dengue (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) e si trasmette principalmente con la puntura di una zanzara infetta del genere Aedes. Entrato nel sangue, il virus ci resta per 2-7 giorni. La persona infetta non è contagiosa per gli altri, ma se in quel lasso di tempo viene punta di nuovo, quella zanzara può trasmettere il virus ad altri, pungendoli a loro volta. Se infetta, una donna incinta può trasmettere il virus al feto. Non c’è motivo di allarme perché il rischio di complicanze nelle aree endemiche, come l’Italia, è bassissimo. Ma se per i soggetti sani non si sono problemi, più a rischio è chi soffre di patologie croniche (cardiopatie, diabete o asma).
La malattia può essere asintomatica o presentarsi con sintomi di tipo influenzale: mal di testa forte, male agli occhi, intensi dolori articolari e muscolari (che si manifestano dopo 3-4 giorni e che spiegano molto bene il termine di “febbre spaccacossa”), eritemi. La febbre, oltre 38,5°, si può presentare dopo 6 giorni. Una seconda infezione può sfociare in qualche caso in un’emorragia interna, con sanguinamenti da naso e gengive e nell’apparato gastrointestinale. Allora il rischio di mortalità è elevato: il 40%.
Gli scienziati – “Eccolo il primo caso autoctono italiano di Dengue di questo 2024. Sarà veramente il primo o ce ne sono molti altri misconosciuti in altre aree del nostro paese? Ormai la Dengue è un’infezione da sospettare clinicamente, anche fuori dalle aree endemiche, quando ci sono sintomi sospetti” scrive sui sui social Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
Il caso autoctono di Dengue registrato a Brescia “mette in allerta tutti. Dobbiamo evidenziare però che la febbre da virus Dengue non si trasmette da persona a persona, ma solamente se si è punti da un zanzara infetta. Ecco perché la prevenzione va fatta prima. La Dengue si trasmette tipicamente attraverso la zanzara africana Aedes aegypti che noi in Italia non abbiamo. Occasionalmente la nostra zanzara tigre può essere un vettore, ma per il suo pasto di sangue ha bisogno di 2 microlitri di sangue, ecco perché punge più volte. Se in queste occasioni punge una persona infetta e poi subito una altra non infetta, ecco la trasmissione della Dengue” dice all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, che ricorda come “è assolutamente sbagliato tenere in casa o nei terrazzi ristagni di acqua: ne basta veramente poca per dare ospitalità alle zanzare. Evitiamolo”.
Cronaca
Dengue, primo caso autoctono in Italia identificato a Brescia. Paziente in buone condizioni: tre i comuni “coinvolti”
È ufficialmente il primo caso autoctono di Dengue rilevato in Italia quello segnalato dall’Ats di Brescia. Non era mai successo prima o non era stato individuato. Fatto sta che l’Agenzia di tutela della salute ha spiegato che il “10 settembre 2024 è stato confermato sul territorio di Ats Brescia un caso positivo di Dengue in una persona che non ha effettuato alcun viaggio all’estero, come rilevato dall’indagine epidemiologica effettuata: quindi si tratta di un caso ‘autoctono'”. Tutti gli altri 324 casi segnalati nel bollettino presenti nel bollettino dell’Istituto superiore di Sanità sono importati: ovvero persone che erano state infettate all’estero. Nessun decesso segnalato tra i pazienti che hanno un’età mediana di 40 anni. Lo scorso febbraio era stata innalzata l’allerta da parte del ministero della Salute perché si era rilevato un aumento dei casi nel mondo.
L’allerta – L’Ats ha allertato i Comuni che la persona ha dichiarato di aver frequentato per motivi di lavoro e di residenza, i quali hanno a loro volta provveduto a mettere in atto gli interventi di disinfestazione previsti dai protocolli ministeriali e regionali. “Sono state attivate tutte le iniziative di sanità pubblica previste dai protocolli nazionali e regionali”, continua l’Ats nella nota. “Il Dipartimento veterinario, in collaborazione con l’Izsler”, Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, “ha predisposto il posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l’efficacia della disinfestazione e per il monitoraggio entomologico”. “Si sottolinea che la Dengue non si trasmette da persona a persona, ma il contagio avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta“, conclude l’Ats di Brescia ricordando dunque l’importanza di “difendersi dalla puntura”, secondo le indicazioni disponibili anche sul sito dell’agenzia.
Il paziente – La persona risultata positiva è in “buone condizioni cliniche”. “Il comune di residenza del caso positivo è Ospitaletto – informa l’agenzia – e i comuni frequentati per motivi lavorativi sono Gussago e Monticelli. Tutti e tre hanno emesso e pubblicato le relative ordinanze per le azioni previste e hanno effettuato disinfestazioni con trattamenti larvicidi e adulticidi”.
“Prosegue” dunque “l’attività di sanità pubblica”.
L’origine – Benché di origine tropicale e subtropicale, la malattia è sempre più presente ad altre latitudini, complice il cambiamento climatico e gli spostamenti per viaggi di lavoro o affari. Secondo l’Oms, dal 2000 la diffusione è ottuplicata. Quanto all’Europa, nel 2022 i casi furono 71 (dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc), quasi quanto i 74 del periodo 2010-2021. Del resto, l’Ecdc denuncia che la famigerata zanzara Aedes albopictus (colloquialmente detta tigre), responsabile di Chikungunya e Dengue, si sta espandendo più a nord e a ovest in Europa. Il fatto che siano malattie di origine virale e si diffondano con le punture delle zanzare – insetti il cui numero è in aumento anche grazie agli inverni poco freddi – comporta il rischio di epidemie fuori controllo.
Gli scienziati – “Eccolo il primo caso autoctono italiano di Dengue di questo 2024. Sarà veramente il primo o ce ne sono molti altri misconosciuti in altre aree del nostro paese? Ormai la Dengue è un’infezione da sospettare clinicamente, anche fuori dalle aree endemiche, quando ci sono sintomi sospetti” scrive sui sui social Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
Il caso autoctono di Dengue registrato a Brescia “mette in allerta tutti. Dobbiamo evidenziare però che la febbre da virus Dengue non si trasmette da persona a persona, ma solamente se si è punti da un zanzara infetta. Ecco perché la prevenzione va fatta prima. La Dengue si trasmette tipicamente attraverso la zanzara africana Aedes aegypti che noi in Italia non abbiamo. Occasionalmente la nostra zanzara tigre può essere un vettore, ma per il suo pasto di sangue ha bisogno di 2 microlitri di sangue, ecco perché punge più volte. Se in queste occasioni punge una persona infetta e poi subito una altra non infetta, ecco la trasmissione della Dengue” dice all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, che ricorda come “è assolutamente sbagliato tenere in casa o nei terrazzi ristagni di acqua: ne basta veramente poca per dare ospitalità alle zanzare. Evitiamolo”.
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Civitavecchia, 20 gen. - (Adnkronos) - Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - “Vivere insieme, dialogare fa crescere. Rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolgendosi agli alunni della scuola De Amicis-Da Vinci di Palermo dove si è recato a sorpresa questa mattina. I bambini, lo scorso novembre, furono insultati con epiteti razzisti davanti alla Feltrinelli di Palermo, dove si erano esibiti in uno spettacolo tradizionale. Molti dei bimbi della 5 c, visitata oggi da Mattarella, sono di origini africane. Oggi, tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre, perché la visita è stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco, i bambini hanno rivolto al Presidente alcune domande, consegnandogli dei doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il 'Va, pensiero' dal Nabucco.