Ora è ufficiale, il governo bucherà la prima scadenza prevista dal nuovo Patto europeo di Stabilità, tornato in vigore dopo la pausa pandemica. Il nuovo Piano strutturale di bilancio, che serve per definire i futuri andamenti della spesa pubblica e, a cascata, strategie di copertura e i impegni su deficit e debito per i prossimi 7 anni, richiederà più tempo del previsto. Non un bel viatico, anche se non va esagerato il peso del rinvio. L’Italia non è l’unico paese che non rispetterà la data del prossimo 20 settembre che la Commissione Ue non considera però tassativa.
La ragione ufficiale del rinvio addotta dall’Esecutivo, è la volontà di attendere nuovi dati sui conti economici nazionali che l’Istat diffonderà il prossimo 23 settembre. Avere quindi cifre più fresche su cui impostare il Piano e che, si spera, offriranno qualche margine di azione in più al governo. L’Istat ha annunciato la presentazione dei nuovi dati soltanto martedì 10 settembre. In particolare, si legge nel comunicato dell’istituto di statistica, “si anticipa per il Prodotto interno lordo del 2021, anno di benchmark delle nuove stime, calcolato in termini nominali, una revisione al rialzo del livello compresa tra 0,9 e 1,2 per cento rispetto alla stima diffusa il 1° marzo 2024″.
Per essere nei tempi (serve prima un passaggio alle Camere e poi in Cdm), il Piano avrebbe dovuto comunque vedere la luce intorno all’8 ottobre e, indubbiamente, il rinvio fa comodo. Non è un mistero che il Mef sia alle prese con un rebus di non facile soluzione, alla ricerca dei miliardi che servono per rifinanziare misure come il taglio al cuneo fiscale (10 miliardi), investimenti nel Mezzogiorno (1,9 miliardi), taglio Irpef (615 milioni) ed altri interventi minori per un valore complessivo di 18 miliardi di euro.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha spiegato di aver informato Camera e Senato “che il governo ha pronto il Psb perché venga approvato dal Consiglio dei ministri il 17 settembre, tuttavia è intervenuta una novità e cioè che l’Istat per il 23 settembre ha annunciato nuovi dati di natura economica e finanziaria che potrebbero incidere sui contenuti del piano. Quindi ho informato i capigruppo di maggioranza e di opposizione che potrebbe esserci un’integrazione”.
“A questo punto, continua poi Ciriani, per rispetto della Camera e del Senato e delle opposizioni che hanno chiesto un esame approfondito e non troppo stretto nei tempi ho detto che c’è la possibilità, se le Camere sono d’accordo, di chiedere alla Commissione Ue un posticipo di una settimana per l’approvazione del piano che in realtà dovrebbe essere approvato entro il 30 settembre”. Il ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, che deve materialmente redigere il piano, si limita ad una laconica “presa d’atto”.
Venerdì prossimo però si riunisce l’Eurogruppo, vertice dei ministri economico finanziari della zona euro, e, secondo quanto riferisce un funzionario europeo c’è l’attesa che “la Commissione europea dirà come sono andate le discussioni con gli Stati membri sui piani pluriennali di spesa previsti dal nuovo Patto di stabilità”. Sui tempi di presentazione dei piani “c’è un certo margine , ha spiegato. Ovviamente non stiamo parlando di margine illimitato e il consenso era di far funzionare il quadro con i bilanci del 2025. Affinché ciò accada è importante che che i Paesi facciano del loro meglio per presentare i loro piani fiscali strutturali in modo che possano essere discussi ed elaborati formalmente in tempo per l’attuazione del bilancio del 2025“.
“La Commissione inizierà a valutare i piani subito dopo la loro presentazione e dovrebbe pubblicare la sua valutazione entro 6 settimane dal ricevimento dei piani“, aveva spiegato due giorni fa uno portavoce della Commissione. Sulla presentazione dei piani fiscali strutturali con il percorso di spesa pluriennale previsto dal nuovo Patto di stabilità, l’invito agli Stati è dunque quello di accelerare.
L’opposizione rimarca quindi il ritardo. “Il governo ha chiesto lo slittamento del Piano strutturale di bilancio (Psb)” per discuterlo in Aula “la prima settimana di ottobre”, dice il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia al termine della conferenza dei capigruppo. Boccia ha aggiunto che non è stato annunciato un giorno preciso in cui il Psb approderà nelle commissioni parlamentari e che il motivo presumibile del rinvio è che “sono in ritardo”, anche per via del fatto che l’Istat trasmetterà i prossimi dati il 23 settembre “ma ricordo al ministro Giorgetti che l’Istat trasmette sempre i dati dopo il 20 settembre, non è una novità”.
Economia & Lobby
Il governo buca la prima scadenza del nuovo Patto Ue di Stabilità. La presentazione del Piano di bilancio slitta a dopo il 23 settembre
Ora è ufficiale, il governo bucherà la prima scadenza prevista dal nuovo Patto europeo di Stabilità, tornato in vigore dopo la pausa pandemica. Il nuovo Piano strutturale di bilancio, che serve per definire i futuri andamenti della spesa pubblica e, a cascata, strategie di copertura e i impegni su deficit e debito per i prossimi 7 anni, richiederà più tempo del previsto. Non un bel viatico, anche se non va esagerato il peso del rinvio. L’Italia non è l’unico paese che non rispetterà la data del prossimo 20 settembre che la Commissione Ue non considera però tassativa.
La ragione ufficiale del rinvio addotta dall’Esecutivo, è la volontà di attendere nuovi dati sui conti economici nazionali che l’Istat diffonderà il prossimo 23 settembre. Avere quindi cifre più fresche su cui impostare il Piano e che, si spera, offriranno qualche margine di azione in più al governo. L’Istat ha annunciato la presentazione dei nuovi dati soltanto martedì 10 settembre. In particolare, si legge nel comunicato dell’istituto di statistica, “si anticipa per il Prodotto interno lordo del 2021, anno di benchmark delle nuove stime, calcolato in termini nominali, una revisione al rialzo del livello compresa tra 0,9 e 1,2 per cento rispetto alla stima diffusa il 1° marzo 2024″.
Per essere nei tempi (serve prima un passaggio alle Camere e poi in Cdm), il Piano avrebbe dovuto comunque vedere la luce intorno all’8 ottobre e, indubbiamente, il rinvio fa comodo. Non è un mistero che il Mef sia alle prese con un rebus di non facile soluzione, alla ricerca dei miliardi che servono per rifinanziare misure come il taglio al cuneo fiscale (10 miliardi), investimenti nel Mezzogiorno (1,9 miliardi), taglio Irpef (615 milioni) ed altri interventi minori per un valore complessivo di 18 miliardi di euro.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha spiegato di aver informato Camera e Senato “che il governo ha pronto il Psb perché venga approvato dal Consiglio dei ministri il 17 settembre, tuttavia è intervenuta una novità e cioè che l’Istat per il 23 settembre ha annunciato nuovi dati di natura economica e finanziaria che potrebbero incidere sui contenuti del piano. Quindi ho informato i capigruppo di maggioranza e di opposizione che potrebbe esserci un’integrazione”.
“A questo punto, continua poi Ciriani, per rispetto della Camera e del Senato e delle opposizioni che hanno chiesto un esame approfondito e non troppo stretto nei tempi ho detto che c’è la possibilità, se le Camere sono d’accordo, di chiedere alla Commissione Ue un posticipo di una settimana per l’approvazione del piano che in realtà dovrebbe essere approvato entro il 30 settembre”. Il ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, che deve materialmente redigere il piano, si limita ad una laconica “presa d’atto”.
Venerdì prossimo però si riunisce l’Eurogruppo, vertice dei ministri economico finanziari della zona euro, e, secondo quanto riferisce un funzionario europeo c’è l’attesa che “la Commissione europea dirà come sono andate le discussioni con gli Stati membri sui piani pluriennali di spesa previsti dal nuovo Patto di stabilità”. Sui tempi di presentazione dei piani “c’è un certo margine , ha spiegato. Ovviamente non stiamo parlando di margine illimitato e il consenso era di far funzionare il quadro con i bilanci del 2025. Affinché ciò accada è importante che che i Paesi facciano del loro meglio per presentare i loro piani fiscali strutturali in modo che possano essere discussi ed elaborati formalmente in tempo per l’attuazione del bilancio del 2025“.
“La Commissione inizierà a valutare i piani subito dopo la loro presentazione e dovrebbe pubblicare la sua valutazione entro 6 settimane dal ricevimento dei piani“, aveva spiegato due giorni fa uno portavoce della Commissione. Sulla presentazione dei piani fiscali strutturali con il percorso di spesa pluriennale previsto dal nuovo Patto di stabilità, l’invito agli Stati è dunque quello di accelerare.
L’opposizione rimarca quindi il ritardo. “Il governo ha chiesto lo slittamento del Piano strutturale di bilancio (Psb)” per discuterlo in Aula “la prima settimana di ottobre”, dice il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia al termine della conferenza dei capigruppo. Boccia ha aggiunto che non è stato annunciato un giorno preciso in cui il Psb approderà nelle commissioni parlamentari e che il motivo presumibile del rinvio è che “sono in ritardo”, anche per via del fatto che l’Istat trasmetterà i prossimi dati il 23 settembre “ma ricordo al ministro Giorgetti che l’Istat trasmette sempre i dati dopo il 20 settembre, non è una novità”.
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Palermo, 19 gen. (Adnkronos) - "Il sindaco, unitamente alla giunta, e il presidente del consiglio, unitamente all’intero consiglio comunale, condannano fermamente l’infame aggressione perpetrata, nella giornata di oggi, ai danni di un nostro concittadino settantaduenne ad opera di due malviventi, che dopo avere tentato di estorcergli del denaro, al rifiuto dell’uomo, lo hanno letteralmente massacrato, lasciandolo a terra, nella pubblica via, gravemente ferito". Così il sindaco di Lentini (Siracusa), Rosario Lo Faro dopo la rapina all'anziano rimasto gravemente ferito.
"Un atto di barbarie, insopportabile per l’intera comunità lentinese, che travalica ogni limite di tolleranza, di fronte al quale, una volta assicurati alla giustizia i due balordi, il Comune di Lentini non esiterà a costituirsi parte civile nel processo allo scopo di chiederne la massima punizione- dice -Da ultimo, interpretando il pensiero della città, ci auguriamo che la vittima possa, al più presto, riprendersi per ritornare all’affetto dei suoi familiari".
Palermo, 19 gen. (Adnkronos) - Un anziano di 72 anni è ricoverato in gravissime condizioni dopo essere stato rapinato con violenza. E' successo a Lentini, nel Siracusano, in via Libertà, a pochi passi dallo stadio comunale. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti il pensionato stava passeggiando da solo quando è stato avvicinato da due persone, che avrebbero preteso dei soldi. Al rifiuto dell’uomo, i due hanno iniziato a massacrarlo con violenza, con calci e pugni, anche in faccia. A dare l'allarme sono stati i passanti che hanno messo in fuga i due mentre il 72enne è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Lentini dove è arrivato in gravissime condizioni. E’ in prognosi riservata. Ha una commozione cerebrale. La Procura ha aperto una inchiesta.
Tel Aviv, 19 gen. (Adnkronos) - Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher. Sono loro le tre donne che, secondo quanto anticipato da Hamas, dovrebbero essere liberate alle 4 di questo pomeriggio (le tre ora italiana), dopo l'accordo raggiunto sul cessate il fuoco entrato in vigore questa mattina.
Emili Damari, 28 anni, ha doppia cittadinanza britannica, mentre Doron Steinbrecher, 31 anni, è romena. Entrambe erano state rapite da Kfar Aza il 7 ottobre del 2023. Steinbrecher, che è una infermiera veterinaria, viveva accanto alle abitazioni della sorella sposata e dei genitori nel kibbutz. "Sono arrivati. Mi prendono", aveva detto in un messaggio vocale inviato ai suoi amici la mattina del 7 ottobre. Damari si trovava nel suo appartamento quando sono arrivati i miliziani di Hamas che le hanno sparato a una mano e hanno ucciso il suo cane, Chooka. E' stata anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile. E' stata caricata sulla sua auto e portata a Gaza, come ha testimoniato la madre.
Romi Gonen era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.
Caltagirone (Catania), 19 gen.(Adnkronos) - "Nella Commissione Europea è vietata qualsiasi manifestazione religiosa, come se l'Europa fosse priva di radici e priva di valori. Io lo facevo apposta, facevo il presepe e mettevo il crocifisso nel mio ufficio, quando ero commissario europeo". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Fi Antonio Tajani, intervenendo a Caltagirone (Catania) a un incontro su Don Luigi Sturzo.
Caltagirone (Catania), 19 gen. (Adnkronos) - "E' finita la stagione del partito unico dei cristiani, però credo che non possa esserci una rinuncia dei cristiani a esprimere le proprie idee e i propri valori, anche nell'agire politico. Essere cristiani non è un fatto privato, che riguarda solo la nostra coscienza. Per un politico cristiano valgono tutte le cose che ha detto don Luigi Sturzo nei suoi lunghi anni di impegno. Significa di avere il coraggio di fare delle scelte, già il coraggio di dirsi cristiani". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, intervenendo a Caltagirone a un incontro organizzato in ricordo di don Sturzo. "C'è il timore di dire 'sono cristiano', non è mica un marchio di infamia. Puoi applicare alla politica i valori cristiani".
Caltagirone, 19 gen. (Adnkronos) - "Io domani mattina sarò in Israele e poi sarò a Ramallah, in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della sua visita a Caltagirone (Catania) per ricordare don Sturzo.
Tregua che "poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace. Un cessate il fuoco che sta cominciando ora. Bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase poi si possa passare alla seconda e poi alla terza. L'Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace, come lo è stata in passato. E in Israele e in Palestina andrò a ripetere questo messaggio".
"L'Italia vuole essere anche garante di questa tregua e mi auguro che si possa in futuro anche avere la riunificazione della Palestina, Gaza e Cisgiordania, per poi dar vita, in futuro, ad uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. L'obiettivo è sempre quello della pace e mi auguro anche che si possa finalmente arrivare a sottoscrivere gli accordi di Abramo, che sono quelli che invisi ad Hamas, hanno provocato tutto quello che è successo in questi mesi", ha detto ancora il ministro.
"Bisogna capire che il cessate il fuoco, in queste prime fasi, è ancora fragilee bisogna fare il possibile per sostenere le parti - ha sottolineato Tajani - A mano a mano che, da un lato, aumenterà il flusso di ostaggiche tornerà a casa e, dall’altro il flusso degli aiuti alimentari ed energetici, dovremo far crescere la fiducia reciproca e la voglia di porre definitivamente fine al conflitto. Sarà molto difficile, ma è ciò su cui dobbiamo lavorare. Per questo la mia missione di domani servirà a dare un chiaro segnale che con la pace e la stabilità, di Israele ma anche dell’intera regione, finisce l’isolamento".
"Anp non può ancora riprendere il controllo di Gaza. Dobbiamo lavorare per una positiva prima fase di 6 settimane per aprire le porte alla seconda. L'Italia con la Ue e con i paesi amici arabi sarà impegnata in questa lunga maratona per costruire la pace", ha quindi aggiunto Tajani.
"In Libano adesso dovrà essere presa una decisione. Noi abbiamo un candidato che è di i altissimo livello, mi auguro che sia gradito sia ai libanesi sia agli israeliani, quindi credo che possa si possa raggiungere questo obiettivo", ha detto ancora il vicepremier rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia conferma le truppe Unifil con l'Italia al comando. "Abbiamo sempre dimostrato, con i nostri militari, di essere protagonisti di pace, graditi a tutti, come sono graditi i nostri carabinieri in Palestina così le nostre truppe, che sono parte dell'Unifil, sono gradite per la loro capacità di integrarsi nel territorio, di saper rispettare tutte le diverse identità. Ecco, sono fondamentali per la costruzione della pace in quell'area tormentata nel Medio Oriente, dove noi vogliamo, ripeto, essere protagonisti e portatori di pace", ha concluso.
Tel Aviv, 19 gen. (Adnkronos) - Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher. Sono loro le tre donne che, secondo quanto anticipato da Hamas, dovrebbero essere liberate alle 4 di questo pomeriggio (le tre ora italiana), dopo l'accordo raggiunto sul cessate il fuoco entrato in vigore questa mattina.
Emili Damari, 28 anni, ha doppia cittadinanza britannica, mentre Doron Steinbrecher, 31 anni, è romena. Entrambe erano state rapite da Kfar Aza il 7 ottobre del 2023. Steinbrecher, che è una infermiera veterinaria, viveva accanto alle abitazioni della sorella sposata e dei genitori nel kibbutz. "Sono arrivati. Mi prendono", aveva detto in un messaggio vocale inviato ai suoi amici la mattina del 7 ottobre. Damari si trovava nel suo appartamento quando sono arrivati i miliziani di Hamas che le hanno sparato a una mano e hanno ucciso il suo cane, Chooka. E' stata anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile. E' stata caricata sulla sua auto e portata a Gaza, come ha testimoniato la madre.
Romi Gonen era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.