Gli Stati Uniti hanno un nuovo commissario tecnico, e il nome è di quelli che fanno rumore: Mauricio Pochettino. L’allenatore argentino, ex Tottenham, Paris Saint-Germain e Chelsea, è stato scelto per prendere in mano la nazionale a stelle e strisce e condurla verso i Mondiali 2026, che si terranno proprio in casa Usa, insieme a Canada e Messico. Pochettino sostituisce Gregg Berhalter, esonerato lo scorso luglio dopo un periodo di risultati deludenti e una serie di polemiche interne.

Un obiettivo ambizioso: fare la storia ai Mondiali casalinghi
Pochettino, 52 anni, non ha nascosto il suo entusiasmo per la nuova avventura e per il progetto di crescita del calcio statunitense: “La decisione per me non riguarda solo il calcio, ma il viaggio che questa squadra e questo paese stanno facendo”, ha dichiarato il tecnico argentino. “L’energia, la passione e la fame di raggiungere qualcosa di veramente storico qui: queste sono le cose che mi hanno ispirato”. Gli Stati Uniti, già certi di partecipare ai Mondiali 2026 come Paese ospitante, sono in pieno fermento: la crescita della MLS, l’arrivo di grandi campioni come Lionel Messi e l’interesse crescente del pubblico, fanno sì che il progetto calcistico americano abbia un respiro più ampio. Pochettino ha raccolto la sfida: “Vedo un gruppo di giocatori pieni di talento e potenziale e, insieme, costruiremo qualcosa di speciale di cui l’intera nazione potrà essere orgogliosa“.

Le sfide per il nuovo ct
In realtà non sarà un compito facile per Pochettino, che dovrà plasmare una squadra capace di competere con le migliori nazionali del mondo. Gli Stati Uniti possono contare su un gruppo giovane e su giocatori che militano nei principali campionati europei, come gli “italiani” Christian Pulisic e Weston McKennie, rispettivamente al Milan e alla Juventus. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per far sì che questa rosa diventi competitiva a livello internazionale. Il tempo stringe e la pressione è già alta, soprattutto considerando le aspettative del pubblico americano che spera di vedere la propria nazionale protagonista ai Mondiali.

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