In un mondo di ansie e preoccupazioni, sperate di avere al vostro fianco uno come Klay Thompson. “Giocherete in un’epoca di pazzi, dove tutti avranno qualcosa da dire: i vostri genitori, gli allenatori, i troll di internet, ignorate tutto ciò”. Una ricetta semplice per un’atleta felice. Il suggerimento è chiaro: dare il giusto peso alle cose senza farsi influenzare eccessivamente. “Non fatevi mai portare via la gioia di giocare“. Chi meglio di lui avrebbe potuto dare una lezione di questo tipo. “Lavorate sulla vostra arte ogni giorno, concentratevi sulle piccole cose e otterrete il massimo dalle vostre capacità”. Invitato a un camp estivo organizzato per alcuni giovani aspiranti cestisti, il nuovo giocatore Nba dei Dallas Mavericks ha voluto trasmettere la sua personale visione sulla gioia di giocare a basket. E i consigli su come allontanare haters e critiche. L’atleta americano – campione con i Golden State Warriors – nel corso della carriera ha alternato successi e record storici a momenti di dolore e smarrimento. Come accaduto nel 2019 e nel 2020 con la rottura del legamento crociato e del tendine d’achille che lo hanno tenuto lontano dalla linea da tre punti per molto tempo. L’amore per la pallacanestro, però, gli ha permesso di guardare oltre: anche dopo le enormi critiche ricevute al termine dell’ultima stagione per alcune prestazioni al di sotto delle aspettative.
“Don’t let anybody take your joy. Y’all play in a crazy era where everybody got something to say. Your parents, coaches, internet trolls. Just ignore all that.”
Klay Thompson gives some real advice to young hoopers at a recent run.
(via @ricohinesbball)pic.twitter.com/mMJqrj39gx
— ClutchPoints (@ClutchPoints) September 10, 2024
“Siate orgogliosi di voi stessi”
Io, e poi tutto il resto. “Siate sempre orgogliosi del vostro gioco e non lasciate che nessuno vi rubi la gioia. Ricordate perché giocate a questo gioco, è per amore del gioco, non perché volete ottenere tutte le cose che ne derivano”. Un messaggio chiaro e autentico per un giocatore che ha sempre messo al primo posto la pallacanestro. Prima di qualunque altra cosa. Dopo il doppio infortunio, ritirarsi sarebbe stato l’epilogo più semplice. Thompson, però, non si è accontentato. È tornato. E ha vinto di nuovo.
La bolla dei social media è tutta una finzione: “Non fatevi influenzare”
“Non c’è davvero un lavoro migliore al mondo, perché il mondo reale è una m****“. Odio online e negatività hanno condizionato la sua ultima stagione in maglia Warriors. Schernito e al centro di ogni discussione social dopo ogni pessima prestazione: “Klay Vintage non c’è più” e poi “Che fine ha fatto il vero Thompson?”. Ed effettivamente, il numero 11 ha visto diminuire il suo minutaggio e il suo ruolo è cambiato. L’infelicità di una stagione vissuta nell’ombra e il silenzio prima della decisione, chiudendosi in sé stesso e senza dare risposte. Thompson ha voluto andare via e lo ha fatto. Per regalare l’ultimo grande stimolo a una carriera in cui ha accettato (e sentito) di tutto.