Politica

Regionali Liguria, Marco Bucci è il candidato a sorpresa del centrodestra: sfiderà Orlando per il post-Toti. Il sì dopo una chiamata di Meloni

La nota è ufficiale e chiude tutti i retroscena: sarà Marco Bucci, sindaco di Genova, il candidato governatore del centrodestra alle Regionali in Liguria del 27 e 28 ottobre prossimi. Ad annunciare la scelta, che arriva a sorpresa, sono stati i leader della coalizione in un comunicato congiunto. “È la persona giusta per dare continuità alla crescita della Liguria portata avanti in questi anni grazie all’ottimo lavoro del centrodestra” hanno scritto Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. “Bucci ha dimostrato, sul campo, di essere un ottimo amministratore”, proseguono i quattro, sottolineando che il sindaco “è stato uno dei protagonisti di quel “modello Genova” che ha consentito in tempi record di ricucire la ferita del ponte Morandi e costruire il nuovo ponte San Giorgio, ha realizzato grandi opere infrastrutturali, ha investito sulle specificità del territorio e si è occupato di riqualificare le periferie genovesi“. E ancora: “Siamo convinti che i cittadini liguri sapranno apprezzare le sue capacità amministrative e politiche e sostenere il percorso di cambiamento avviato dal centrodestra. Ringraziamo il sindaco Bucci per aver accettato questa nuova, straordinaria, sfida. Scelta che dimostra ancora una volta il suo amore per la sua terra”.

La telefonata di Meloni e il consulto con i medici – Sarà dunque il manager 64enne, eletto primo cittadino nel 2017 e riconfermato nel 2022, a sfidare Andrea Orlando – ex ministro candidato del campo largo Pd-M5s – per la successione di Giovanni Toti, presidente uscente arrestato lo scorso maggio con l’accusa di corruzione e dimessosi a fine luglio dopo quasi tre mesi ai domiciliari. La novità sblocca l’impasse creato dal derby interno alla coalizione tra i due principali aspiranti all’investitura, la totiana Ilaria Cavo (indicata già a fine luglio da Fratelli d’Italia e sostenuta dal governatore uscente) e il viceministro leghista alle Infrastrutture Edoardo Rixi, vicinissimo al segretario Matteo Salvini, che si era fatto avanti negli ultimi giorni dopo aver detto in precedenza di non volersi candidare. La sterzata improvvisa sul sindaco è frutto di un’iniziativa della premier Giorgia Meloni, che martedì gli ha telefonato di persona per convincerlo ad accettare. E ora festeggia sui social: “Centrodestra unito per Marco Bucci, candidato presidente alle elezioni in Liguria. Una persona seria e competente che sono sicura potrà dare il meglio per la regione e i suoi cittadini”, scrive. Prima di pronunciare il suo sì – inatteso da gran parte della coalizione – Bucci ha consultato i suoi familiari e soprattutto i medici che lo hanno in cura per un tumore con metastasi ai linfonodi (è stato operato d’urgenza a giugno scorso e da allora è sottoposto a radioterapia).

“In campo contro i signori del “no” a tutto” – “Cari liguri, ho deciso di candidarmi alla presidenza della Regione Liguria. L’ho fatto convinto che questo sia un impegno necessario per poter proseguire un lavoro di crescita e sviluppo che la nostra terra ha iniziato nel 2015 e quella visione di città che vede Genova protagonista dal 2017″, scrive il sindaco in un messaggio pubblicato sui social. “È troppo alto”, afferma, “il rischio che in futuro la Liguria possa essere amministrata dai signori delno a tutto. Non ci possiamo permettere di fermare le tante opere e i progetti messi in piedi in questi anni che hanno restituito orgoglio a tutti i cittadini e una grande visione internazionale al nostro territorio. Abbiamo costruito insieme tanto, vogliamo una Liguria che guardi avanti senza veti né ostacoli, che non abbia paura di innovare, che non si arrenda davanti alle difficoltà, ma che sappia affrontarle con la forza e la determinazione che da sempre ci caratterizzano. Qualche mese fa”, rivela, “ho rinunciato a candidarmi per due motivi precisi: la volontà di rispettare l’impegno preso con i genovesi sino a giugno 2027 e le mie condizioni di salute. Ma negli ultimi giorni ho ricevuto richieste da tutti i leader politici del centrodestra e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la quale ho avuto un colloquio lungo e amichevole. In queste ultime settimane mi sono accorto che il modo migliore per garantire il completamento delle opere e dei progetti che abbiamo iniziato, è quello di estendere il nostro metodo di lavoro a tutta la Liguria”, afferma.

Esulta la Lega: Piciocchi verso il Comune – Il partito che può ritenersi più soddisfatto dalla soluzione è senza dubbio la Lega: Bucci è stato lanciato in politica da Rixi e il candidato naturale alla sua successione al Comune – in caso di vittoria – è il super-assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, avvocato cattolico a sua volta vicino al Carroccio. La corsa per la Regione del sindaco, però, è un’operazione della premier e quindi non è formalmente intestabile a nessun partito, il che consentirà a Salvini di insistere sulla ricandidatura di Luca Zaia alle elezioni in Veneto del 2025, senza dover cedere la casella a Fratelli d’Italia come contropartita (i meloniani hanno “prenotato” il posto per il senatore Luca De Carlo). Salvini, infatti, mostra entusiasmo sui social per la scelta: “Una persona competente e un grande sindaco che, grazie al modello Genova, ha saputo far rinascere la sua città dopo il crollo del ponte Morandi e che dal 28 ottobre sarà un grande governatore a servizio della Liguria. Forza Marco, andiamo a vincere!”, scrive su X. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, definisce invece Bucci “il Sindaco dei sì, che ha liberato Genova dalle catene dell’immobilismo di cui era prigioniere”.

Psicodramma Italia viva – Nell’altro campo, quello del centrosinistra, la discesa in campo di Bucci manda invece in crisi la svolta a sinistra di Italia viva, che era già pronta ad appoggiare Orlando candidando i propri esponenti in una civica senza simbolo. I renziani, infatti, sono stati eletti in consiglio comunale con la lista civica del sindaco e uno di loro, Mauro Avvenente, è stato addirittura nominato assessore. Se il candidato governatore fosse stato un altro, Matteo Renzi sarebbe stato pronto alla giravolta (e pure a lasciare la maggioranza in Comune, scomunicando i suoi in caso di rifiuto). Ma così l’ex premier, se confermerà la sua scelta, si troverà costretto a fare la campagna elettorale contro un avversario che ha sempre elogiato, a sostegno di un frontman con cui invece ha avuto parecchie frizioni ai tempi del Pd. E Luigi Marattin, ex colonnello appena uscito dal partito in polemica con la nuova linea, già provoca il vecchio capo: “Ho sempre pensato che Marco Bucci fosse una persona da appoggiare, perché amministratore capace, al di fuori degli scontri ideologici, degli estremismi, dei conservatorismi e dei populismi. L’ho pensato in tutti questi anni e lo penso tuttora”, scrive sui social.