I battistrada rallentano la loro corsa, gli inseguitori accorciano un po’ le distanze, il governo Meloni pare perdere terreno. E’ la fotografia dell’Osservatorio politico dell’istituto Ixè dopo la pausa estiva. Per quanto riguarda le intenzioni di voto il raffronto dell’istituto guidato da Roberto Weber è con i voti veri delle Europee di giugno. Ne viene che Fratelli d’Italia – partito della presidente del Consiglio – perde quasi un punto in questi tre mesi e atterra alla casella del 28 per cento, confermandosi quindi di gran lunga come primo partito. Frena anche il Pd e il calo è più o meno della stessa entità: i democratici sono comunque sopra al 23. Accelera, dopo la delusione delle elezioni per l’Europarlamento, il M5s che riesce a mettere insieme una crescita di quasi due punti percentuali, sfiorando il 12, a dispetto pure delle possibili tossine dovute al duello tra il garante Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte.

Sotto la doppia cifra (di poco) Forza Italia che guida il gruppo degli inseguitori col 9,9, più o meno stabile ma in trend positivo rispetto alle Europee. Segue la Lega, anch’essa in crescita, che supera il 9. Continua la corsa dell’Alleanza Verdi Sinistra che alle urne di giugno aveva raccolto poco meno del 7, ora secondo Ixè si affretta verso quota 8.

Sarebbero sotto qualsiasi soglia di sbarramento tutti gli altri partiti. Azione è intorno al 3, Italia Viva galleggia vicino al 2, +Europa a fatica supera l’1.

Un segmento del report di Ixè è dedicato alla fiducia dell’elettorato nei confronti del governo e dell’opposizione. La premessa è che l’ultimo dato a disposizione di Ixè è di luglio. Però colpiscono le tendenze che eventualmente dovranno essere verificate nelle prossime settimane. Il governo Meloni, secondo i dati di Ixè, pare abbia sofferto l’estate: a luglio è stato registrato un tracollo dell’indice di gradimento, caduto di 5 punti in due mesi, dal 39 al 34. Calo che fa ancora più impressione rispetto al febbraio del 2023 quando l’esecutivo aveva goduto del picco di popolarità (addirittura al 50 per cento). E’ interessante sottolineare che la fascia d’età in cui il governo è più debole è quella tra i 35 e i 44 anni, mentre è più forte tra gli over 65.

A fatica (e non poca) ma si rialza la fiducia nei confronti dell’opposizione, che peraltro bisognerebbe capire dove inizia e dove finisce (cioè: il campo quanto largo?). L’indice di gradimento si ferma al 23, in leggera ripresa da maggio a luglio. Sopra la media è la fascia tra i 18 e 34 anni (28 per cento), mentre l’opposizione raccoglie un consenso inferiore al dato generale nelle fasce 35-44 e 45-54 anni.

Qui sotto il report integrale dell’istituto Ixè

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