Che non sia il periodo migliore dell’era Deschamps, non è un mistero. Gli ultimi risultati della nazionale francese ne sono una prova. L’ultimo vero e prestigioso successo risale al Mondiale 2018 in Russia. Poi, solo illusioni: tante aspettative, nessun trofeo. E in questo inizio di Nations League, le cose non stanno andando molto meglio. Come riporta l’Equipe, infatti, nello spogliatoio dei Blues – dopo la sconfitta per 1-3 contro l’Italia – si sarebbe consumato un acceso diverbio tra i vari giocatori. Secondo quanto ricostruito dal principale quotidiano sportivo francese, il portiere Mike Maignan ha preso di mira l’atteggiamento e la prestazione di Kylian Mbappé. La stella del Real Madrid non ha risposto alle sue provocazioni ma ha espresso un parere negativo riguardo al lato tecnico evidenziando lo scarso lavoro tattico. Quanto accaduto ha acceso un escalation verificatasi durante la partita successiva (vinta comunque per 2-0) contro il Belgio.

La “rivoluzione” del ct Deschamps contro il Belgio
Mbappé in panchina e fascia da capitano a Ngolo Kanté. Questa è stata la reazione del ct Didier Deschamps, senza guardare in faccia a nessuno. Inoltre, l’Equipe non esclude che la scelta sia stata fatta per impedire a Maignan di indossarla. La Federcalcio transalpina ha però precisato: “L’abbiamo data a Kanté perché era l’unico ad aver accumulato più di 60 presenze“.

L’apatia di Mbappe a Clairefontaine
Qualcosa è cambiato. A partire dall’atteggiamento. Apatico e indolente. Seppur abbia accolto con gioia i nuovi arrivati (i vari Loic Badé, Michael Olise, Manu Koné), Mbappé ha dato l’impressione di non essere entusiasta di tornare a Clairefontaine: la sua mente, probabilmente, è rimasta a Madrid. Praticamente sconnesso con la realtà. Prima della partita contro i Diavoli Rossi, sarebbe stato proprio il numero 10 francese ad affrontare un tema più spinoso legato all’aspetto tecnico: un lungo ragionamento sulla necessità di un maggiore lavoro tattico per avere più punti di riferimento. Per i giocatori più anziani, ma anche per quelli nuovi, che comprensibilmente cercano istruzioni chiare su come inserirsi nella squadra. “Ci sono stati molti cambi di posizione, cambiamenti tattici, abbiamo dovuto affrontarli”, era stato il campanello d’allarme lanciato da Antoine Griezmann. Il problema, effettivamente, è reale. Al momento il bersaglio è lo staff e Deschamps ha spesso sostenuto che c’è stato poco tempo per riunirsi e spiegare la riduzione del carico di lavoro tattico. Al contrario, l’entourage della Francia ha sottolineato che almeno due sessioni della settimana sono dedicate a questo tipo di lavoro. Per ora, dopo il successo contro il Belgio, le acque si sarebbero calmate. Il ritiro del prossimo mese di ottobre sarà l’occasione per valutare con precisione le conseguenze degli eventi di questi ultimi giorni. Che sono stati disastrosi. Intanto, la confusione regna sovrana su una nazionale che non è più stata in grado di rinnovarsi e che si allena con evidenti spaccature interne.

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