Ambiente & Veleni

Terra dei fuochi, quanto vale la salute di un acerrano? L’ho chiesto in Parlamento

Venti anni di negazionismo antiscientifico e sottovalutazioni omissioni ed ignavia sui dati ambientali e sanitari hanno portato la città di Acerra a detenere il record nazionale di incidenza di cancro nel 2018. Solo seguendo questo blog, l’intera opinione pubblica nazionale ha potuto seguire dal 2014 il disastro ambientale più grande perché il più negato d’Italia quale Terra dei Fuochi campana. Solo grazie a questo blog abbiamo potuto illustrare la verità di come la malagestione dell’Ambiente, l’assenza di impianti e di controlli sulla produzione e sul corretto smaltimento dei rifiuti speciali ha potuto incidere sulle ormai decine di migliaia di morti evitabili e non evitate in Regione Campania.

Siamo stati costretti a andare in Parlamento 10 settembre 2024 per ricordare a tutti che esiste la necessità ineludibile a tutela della salute pubblica e del SSN che vengano prodotti dati epidemiologici in maniera costante, regolare, completa (suddivisa per distretto) e ben leggibile e comparabile da tutti. In un vero Stato federale questo compito deve essere assolto da una struttura federale centrale e non periferica (Regioni) a tutela della terzietà dei dati.

In tutti questi anni migliaia di volte mi sono chiesto: cosa avrebbe fatto San Giuseppe Moscati oggi, al posto mio? Avrebbe solo curato migliaia di cittadini gratis o avrebbe anche cercato di capire come salvarne milioni cercando di prevenire le loro malattia?
Ho così recuperato una bellissima relazione sanitaria del Regno d’Italia anno 1912, che, senza computer e solo con i dati registrati a mano, ha descritto in modo mirabile la situazione sanitaria dell’intera Italia al 1910 (!).

Già da allora, e senza pc, si davano dati su base nazionale entra massimo due anni. Oggi Istat, Iss e Ispra producono ottimi dati quasi in tempo reale, mentre io – ammalato di cancro dal 2018 – soltanto in questi giorni ho saputo di essere stato finalmente censito dal registro tumori Asl 1 Na soltanto nel 2024 (!), ben sei anni dopo la comparsa della mia malattia. Come si può fare corretta programmazione sanitaria senza questi dati in tempo utile?

Napoli, nel 1912, quando già operava San Giuseppe Moscati, contava circa 650mila abitanti (oggi 950mila), rispetto a 1.5 milioni di cittadini della intera Provincia (oggi 3.3) e poteva contare su non più di 2500 medici in totale rispetto ai non meno di 27mila (!) iscritti oggi all’Albo della Provincia di Napoli. Ebbene, non abbiamo mai avuto tanta percezione di carenza di medici e di danno sanitario quanto oggi. Anche nella mia famiglia chi si iscrive oggi a Medicina non pensa neanche a Giuseppe Moscati, ma pensa prioritariamente a specializzarsi in Chirurgia estetica per fare soldi ed evitare innanzitutto mazzate!

I più nobili tra noi medici oggi si danno anima e corpo totalmente alla meravigliosa utopia della ricerca, finendo così inconsapevolmente servi di Big Pharma, l’industria meno filantropica del mondo, e guadagnando molto meno (e senza previdenza alcuna) rispetto all’ultima “vedetta” di camorra a Napoli. Possiamo testimoniare che negli ultimi venti anni una corretta completa e chiara informazione e comunicazione sanitaria non è mai stato fatta, specie ad Acerra, dove il negazionismo sanitario antiscientifico ha imperato incontrastato e ha prodotto nel tempo dati sanitari pessimi, ormai record nazionale di incidenza di cancro specie per la città di Acerra. Ho dovuto supplire io da questo blog, nel mio piccolo, per dare informazioni utili e chiare a tutti i combattenti ed eroi dei nostri territori, a cominciare dal mio migliore allievo Padre Maurizio Patriciello.

Al disastro ambientale degli sversamenti assassini già certificati dal governo Prodi che ha declarato Acerra unico comune campano colpito da disastro ambientale nel 2006 si è aggiunto dal 2009 il più grande inceneritore di Italia che concentra in un unico punto della intera regione Campania l’obbligato carico tossico dell’incenerimento pari a 111 kg/abitante anno di incenerito rispetto ai soli 99 kg/abitante/anno della intera Lombardia, ma suddivisi in ben 13 impianti sul territorio regionale. Questa è fuor di dubbio la causa aggiuntiva responsabile dei dati sanitari ormai record di Acerra, del tutto fuori scala specie per cancro del polmone rispetto ai pur pessimi dati della intera Asl 2 e Asl 1.

Oggi “festeggio” il mio primo inserimento come ammalato di cancro del 2018 all’interno del registro tumori asl 1 centro che finalmente ha prodotto i dati di incidenza 2010-2020. Una semplice comparazione nel modo di presentare i dati sui siti della Asl 1 e della Asl 2 rende ragione della nostra partecipazione in Parlamento. Non si può lasciare la produzione ma soprattutto la gestione di dati sanitari cosi essenziali per la corretta programmazione sanitaria a Asl che per motivi vari, innanzitutto carenza di fondi e personale per non pensare a pura ignavia per pressioni politiche locali, non sono in grado di produrli pur in presenza di un impianto che oltre al danno sanitario produce però introiti economici infiniti ai gestori pari a non meno di 500mila euro al giorno dal 2009.

E’ in corso un contenzioso legale tra gestore e Regione Campania su chi deve incassare non meno di 58 milioni di euro di soli extraprofitti per un solo anno che sono pari al fabbisogno per 200 anni di un buon registro tumori. Pertanto, come si possono salvare gli acerrani se da 20 anni non sanno quanto e come muoiono, non sanno quanti pcb diossine, pfa e pfoas, pbde sono presenti nel loro territorio e nel loro sangue? Quanto vale la vita di un acerrano?