“Un amore a prima vista, più forte dei pregiudizi”. Sono queste le parole che Paola Conte, vedova del cantante Carmine Diamante morto folgorato da una scarica elettrica nel cortile dei genitori, ha rilasciato a Repubblica. Una morte, quella del marito, arrivata improvvisamente, e che ha lasciato un vuoto, nella donna e in tutti i fan del cantante, incolmabile.
La loro relazione è iniziata nel 2014, per caso, quando la donna si trovava in un locale a Casoria con alcune amiche. Qualche difficoltà iniziale, ammette Paola, dovute al fatto che lei prima era un uomo. “Quelle che si possono avere quando c’è stupidità – ha spiegato -. Piccole cose”. La vedova del cantante, infatti, che di professione è parrucchiera, aveva raccontato, in un’intervista a Il Riformista, della sua transizione di genere. “Ma poi è andato sempre tutto bene. Io, però, oggi preferisco parlare solo di mio marito”, ha concluso la donna. Che, poi, ricorda il marito come una persona “ricca di valori. Amava molto l’amicizia, era una persona solare, sempre sorridente e disponibile con tutti. I commenti che le persone stanno inviando dopo la sua morte parlano da soli. La gente ci amava”.
La donna ha poi raccontato del loro desiderio di costruire una famiglia, diventando genitori. “Avevamo superato i test per l’adozione. Abbiamo cresciuto per otto anni una bambina di origini nigeriane. Poi la mamma se la riprese. Non avevamo fatto richiesta né di adozione, né di affidamento. La mamma ci conosceva e ce l’affidava”. Quando la madre della piccola, però, è stata espulsa dall’Italia, riporta Fanpage, il Tribunale ha disposto che la bambina venisse portata in una casa famiglia. I due avevano provato ad adottare la piccola, ma la loro richiesta fu respinta.