Cronaca

“Diplomificio” a Bologna, sigilli a una scuola privata: “Tremila euro per passare la maturità”

Tremila euro, versati in parte in contanti, per assicurarsi il diploma di maturità. Il “diplomificio” è stato scoperto dalla Guardia di finanza alla Leonardo da Vinci School, istituto privato a Bologna. La Procura del capoluogo emiliano contesta a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso a sette indagati, responsabili delle tre […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Tremila euro, versati in parte in contanti, per assicurarsi il diploma di maturità. Il “diplomificio” è stato scoperto dalla Guardia di finanza alla Leonardo da Vinci School, istituto privato a Bologna. La Procura del capoluogo emiliano contesta a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso a sette indagati, responsabili delle tre scuole ritenute coinvolte nella vicenda. Le indagini hanno infatti ricostruito che dall’istituto bolognese con sede in via della Repubblica, specializzato nel recupero di anni scolastici, i candidati venivano indirizzati in due scuole paritarie, una a Fermo e l’altra a Portici (Napoli), dove, a prescindere dalla loro effettiva preparazione, veniva garantito il conseguimento del diploma in cambio del pagamento della “tassa”.

Il Nucleo operativo delle Fiamme gialle ha effettuato diverse perquisizioni, sequestrando i conti correnti della società e l’immobile di Bologna dove si svolgevano i corsi di recupero. Secondo quanto ricostruito, la Leonardo da Vinci School aveva acquisito una grande popolarità tra i giovani che avevano bisogno di recuperare anni scolastici, aumentando i propri ricavi del 600% in soli cinque anni. Le verifiche sono partite da alcune segnalazioni che denunciavano poca serietà nello svolgimento delle lezioni e degli esami: sono state rinvenute anche false attestazioni sulla presenza degli studenti a lezione, sulle loro residenze e sui percorsi di alternanza scuola-lavoro.

In base a quanto emerso, gli iscritti, al momento dell’iscrizione, non sapevamo che per sostenere gli esami di maturità, si sarebbero dovuti spostare in un’altra regione: la circostanza veniva comunicata loro solo a a metà anno scolastico. L’operazione, spiega Guardia di Finanza, costituisce uno dei primi risultati di un protocollo firmato lo scorso febbraio con il ministero dell’Istruzione per il contrasto a questo tipo di sistemi.