Politica

Il terrorismo di Stato è terribile, la resistenza palestinese invece è un diritto

Quasi tutti i media, talk show, trasmissioni televisive e radiofoniche nel mondo occidentale si soffermano sulla sussistenza del terrorismo a proposito delle azioni militari consumate da organizzazioni armate.

Non c’è dubbio che nel mondo sono esistite ed esistono numerose organizzazioni terroristiche che attentano alla sicurezza pubblica e anche alla vita di civili e sono un pericolo per la democrazia. La storia nel mondo, anche in Italia, è piena di stragi e attentati commessi da organizzazioni terroristiche. Così come è ricca e fuorviante la propaganda occidentale nel considerare terroristica la resistenza palestinese. Questo è un falso storico e giuridico. Nessuno, tranne i fascisti, si sognano di ritenere la resistenza partigiana terroristica.

Il popolo palestinese soprattutto, ma anche quello curdo e tanti altri, sono oppressi da anni, i palestinesi da oltre un secolo. Di fronte al genocidio di un popolo la resistenza armata non è solo un diritto, ma è un dovere.

È molto raro che in televisione, in radio, nella carta stampata, si affronti poi il tema del terrorismo di Stato. Chi prova anche solo a discuterne viene bollato come sovversivo se va bene, oppure addirittura come fiancheggiatore dei terroristi, come viene alla fine marchiato un po’ tutto il popolo palestinese che resiste.

Il terrorismo delle organizzazioni e delle bande armate è un crimine gravissimo che va perseguito in quanto tale. Il terrorismo consumato dagli Stati è però qualcosa di ancora più grave. Se uno Stato deliberatamente attenta alla vita di civili, come avviene nella guerra in Ucraina, è uno Stato terrorista che commette crimini contro l’umanità e di guerra. Se uno Stato commette genocidio con centinaia di azioni militari di stragi e uccisioni di civili è uno Stato terrorista.

E allora, se appare ictu oculi evidente, in attesa che i magistrati nazionali e internazionali facciano il proprio dovere – come auspica chi crede nel diritto, che ci sono azioni criminali, crudeli, barbare, nei confronti della popolazione inerme da parte di Stati – perché altri Stati continuano a sostenere gli Stati terroristi?

È accettabile, legittimo, lecito che le armi inviate dallo Stato italiano in Ucraina, in violazione dell’articolo 11 della Costituzione, vengano utilizzate per bombardare infrastrutture civili, abitazioni, villaggi, persone, in territorio russo? Lo Stato italiano deve condannare sempre il terrorismo e a maggior ragione quello di Stato; se invece si foraggia e si sostiene il terrorismo di Stato anche lo Stato italiano diventa complice.

Se continuiamo a sostenere militarmente, economicamente, politicamente, uno Stato, quello d’Israele, che sta consumando uno dei peggiori genocidi della storia dell’umanità, vuol dire che si è complici di uno stato terrorista. Non possiamo dire di non sapere, le immagini oggettive, crudelmente vere, ci arrivano con violenza addosso ogni giorno soprattutto con i canali social e non si può rimanere fermi, in silenzio, in attesa. Quasi ventimila bambine e bambini uccisi in Palestina. L’indifferentismo è uno dei più grandi mali dell’umanità. Sarebbe importante e giusto sentire il capo dello Stato, il presidente del Consiglio, i ministri, i parlamentari, i sindaci prendere le distanze da questo orrore e denunciare il terrorismo di Stato rompendo di conseguenza ogni rapporto con i terroristi.

Il potere deve essere al servizio della giustizia e della Costituzione. La violenza fa sempre male, ma quando viene dallo Stato, che dovrebbe perseguire il bene comune, fa ancora più male, soprattutto se è violenza impregnata di terrore e morte, appunto terroristica.