Sul sito del ministero della Salute sono apparsi decide di richiami per alcuni lotti per "rischio microbiologico" legato alla presenza del batterio
C’è il rischio di presenza di listeria, batterio che provoca la malattia infettiva listeriosi, in insalate ‘iceberg’ in busta. A comunicarlo è stato il ministero della Salute, sul cui sito sono apparsi decine di richiami per alcuni lotti di 19 marchi per “rischio microbiologico” legato alla presenza del batterio che può provocare anche gravi forme cliniche come meningiti e setticemie.
Cosa è il listeria
Il listeria monocytogenes è un batterio patogeno Gram-positivo ampiamente diffuso nell’ambiente, nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione: “La sua capacità di crescere e riprodursi a temperature molto variabili (da temperature di refrigerazione sino a 45 gradi centigradi), nonché la sua capacità di tollerare ambienti salati e pH acidi lo rendono un batterio molto resistente a varie condizioni ambientali, incluse quelle che si hanno nella produzione e nella lavorazione degli alimenti”, ricorda sul suo sito l’Istituto superiore di sanità.
Cosa provoca il batterio
La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione (è in genere autolimitante nei soggetti sani), a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie. Nelle forme sistemiche – sottolinea l’Iss – l’incubazione può protrarsi anche fino a 70 giorni.
Tutti i marchi coinvolti nel richiamo
I marchi coinvolti sono: Vivinatura, Tres Bon, Torre in Pietra, Tornese, Sigma, Selex, Polenghi, Ortoromi, Ortofresco pulito, Natura è, Mi Mordi, Latte Francia, Il mio orto, Il Castello, Colline Verdi, Ciro Amadio, Centrale del latte, Alifresh e Foglia Verde Eurospin. Per tutti “si invita a riconsegnare il prodotto al punto vendita dove è stato acquistato”, si legge nel richiamo. Per individuare i singoli lotti per cui è previsto il richiamo è possibile consultare il sito del ministero della Salute.