“A Tavares direi che le persone devono stare al primo posto e che lo sviluppo economico è veramente sviluppo se non è a detrimento della loro dignità e della loro crescita. Di questo dobbiamo sentire la responsabilità”. L ’arcivescovo di Torino Roberto Repole torna a lanciare un messaggio ai vertici del gruppo Stellantis. E lo fa parlando con i giornalisti a margine della festa nazionale della Fiom Cgil dove è stato invitato per la prima volta. Non era mai successo prima che un vescovo partecipasse alla festa del sindacato “rosso” dei metalmeccanici. “Per noi è un unione di due mondi che hanno un valore comune, mettere al centro dell’interesse la persona” spiega dal palco il segretario generale della Fiom Cgil Torino Edi Lazzi prima dell’intervento del vescovo che per oltre un’ora parla dell’enciclica Laudato Sii di papa Francesco. “Ho ricevuto un invito e ho pensato che potesse essere significativo essere qui – dice monsignor Lepore – su alcuni temi, su alcune fragilità, su alcune fatiche o davvero siamo insieme, ci sentiamo una comunità solidale, oppure non siamo all’altezza delle sfide. La Chiesa ha qualcosa da dire sulla società, sul mondo, sulle questioni che riguardano il lavoro ed è bello che altre istituzioni lo percepiscano non come una minaccia, ma come qualcosa che può fare del bene a tutti”. E parlando sotto il palco con i cronisti torna a commentare la situazione di Stellantis dopo che a dicembre aveva chiesto “parole chiare” sul futuro di Mirafiori. L’arcivescovo definisce un segnale positivo l’apertura del gruppo, prima dell’estate, all’assunzione di giovani. Ma avverte: “Ad oggi ci sono segnali diversi, contrastanti”.
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