Politica

Tajani contro la Bce: “Troppo piccolo il taglio dei tassi di 0,25 punti, mi aspettavo una scelta più coraggiosa. Serve una riforma”

In agosto parlando dal Meeting di Rimini aveva auspicato che la Bce decidesse un taglio dei tassi “drastico”. È rimasto deluso e ha deciso di annunciarlo urbi et orbi parlando a margine del question time in Senato. “Mi aspettavo una scelta più coraggiosa, 0,25 è troppo poco”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Dobbiamo puntare sulla crescita e l’inflazione è in calo. La Bce deve poter fare di più. Credo che si debba modificare il Trattato che istituisce la Bce che non può essere solo guardiana dell’inflazione, deve poter governare la moneta per sostenere la crescita perché meno costa il denaro e più è facile per le imprese, ovviamente, accedere al credito e avviare i progetti”.

“Se il costo del denaro è eccessivo, ed è eccessivo”, la diagnosi del segretario di Forza Italia, “non c’è motivo per tagliare solo lo 0,25”. Segue la precisazione che “la Banca Centrale fa ciò che ritiene opportuno, ma non dobbiamo neanche cedere a capricci rigoristi che danneggiano l’economia di tutti, anche quella della Germania, la Germania ha bisogno di più industria, se sta vivendo un momento di stagnazione non è che risolvi il problema con tassi così alti, anche per l’industria tedesca, quindi credo che la Banca Centrale debba avere più coraggio”.

Diametralmente opposta la reazione degli alleati di Fratelli d’Italia. Per Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze e responsabile economico del partito, “Forse stavolta siamo davvero al passo atteso da tempo: in una fase dell’economia globale nel complesso incerta, la Bce sembra aver compreso che la politica monetaria dovrebbe sostenere la crescita anziché frenarla”. Osnato accoglie “con favore anche le parole della presidente Lagarde, secondo cui era ‘opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria’, pur senza impegni sul futuro. Al Forum Ambrosetti, anche il Nobel Stiglitz si era espresso in tal senso: dunque non era il sogno di fine estate di un pugno di pericolosi nemici dell’Europa!”.