Prosegue la diminuzione dei nuovi casi settimanali di Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 5 all’11 settembre sono stati 9.670 a fronte dei 12.877 della settimana precedente, pari a quasi il 30% in meno. I decessi settimanali sono passati invece dai 75 della settimana precedente a 97. Complessivamente – come indica il monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità – l’impatto sugli ospedali rimane stabile e limitato.
Il maggior numero di casi si registra in Lombardia (1.951) seguita da Veneto (1.338), Lazio (1.216) e Campania (1.120). In calo il numero di tamponi, che sono stati 86.872 e con un conseguente tasso di positività che scende dal 14,4% all’11,1%. All’11 settembre l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,1% (1.921 ricoverati), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (3,4% al 04/09/2024). Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,7% (60 ricoverati).
L’indice di contagio è pari a 0,7 ovvero in lieve diminuzione rispetto alla rilevazione precedente (0,8). L’incidenza di casi diagnosticati nel periodo 5-11 settembre è pari a 16 per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (22 casi per 100.000 abitanti). L’incidenza settimanale più elevata è stata in Veneto (28 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa nelle Marche (0,8 casi per 100.000 abitanti). L’età media alla diagnosi è di 60 anni, mentre i tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati sopra gli 80 anni. La percentuale di reinfezioni è il 47%, in lieve aumento. Quanto alle varianti del virus in circolazione, dati preliminari relativi ad agosto evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale. Tra queste, in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili a KP.3.1.1, oggetto di monitoraggio internazionale.