Stando ai calcoli del governo cubano l’embargo statunitense ha provocato danni all’economia dell’isola per almeno 5 miliardi di dollari. Il dato va rapportato ad un Pil che vale complessivamente 25 miliardi, in proporzione è come se l’Italia subisse un danno di 400 miliardi. La stima, contenuta nel Rapporto su Cuba e relativa al periodo compreso tra il 1 marzo 2023 e il 29 febbraio 2024, è stata presentata dal ministro delle Relazioni estere dell’Avana, Bruno Rodríguez Parrilla e rappresenta un aumento di 189,8 milioni rispetto a quella precedente.

Nel rapporto si stima anche che, se non ci fosse stato l’embargo, il Pil cubano sarebbe potuto crescere di circa l’8% nel 2023. Questo mentre l’isola è invece alle prese con una drammatica crisi economica e sociale, esacerbata dalle conseguenze della pandemia sull’industria del turismo . Nel 2023 il prodotto interno lordo è calato dell’ 1,9%

Si tratta di “una crudele politica punitiva, un crimine contro l’umanità, un atto di genocidio e una flagrante, massiccia e sistematica violazione dei diritti umani dei cubani, nonché principale ostacolo allo sviluppo del Paese”, ha commentato il ministro. “Le eccezioni che esistono per la vendita specifica di generi alimentari sono estremamente limitate, discriminatorie e non compensano l’effetto distruttivo dell’embargo sull’economia cubana”, ha aggiunto Rodríguez.

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