Avevano convinto i genitori di un bambino, che ora ha due anni, affetto da una forma tumorale ad abbandonare le cure tradizionali per somministrargli una “fantomatica terapia effettuata a distanza da non meglio identificata e collegata corrispondente all’estero, mediante l’utilizzo di un macchinario ubicato negli Usa basato sulla fisica quantistica e sull’utilizzo di campi magnetici, che avrebbe potuto curare il paziente”.
Per questo una 40enne, una 39enne e un 46enne – ovviamente neanche lontanamente medici – sono finiti ai domiciliari accusati in concorso tra loro di tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali. Ad indagare sono stati i carabinieri di Breno (Brescia).
I genitori si erano fatti convincere, ma dopo aver denunciato i finti medici e vedendo che il trattamento non portava ai risultati sperati ma ad un peggioramento della malattia, avevano fatto riprendere le cure tradizionali al figlio. Il caso era già finito a Striscia la notizia. Il giudice per le indagini prelimari scrive che da parte di una degli arrestati c’è stata una “condotta minacciosa posta in essere anche nei confronti del medico oncologo che curava il bambino”.
“In seguito del terzo trattamento ci era stato assicurato che il tumore era in disgregazione” avevano raccontato ai carabinieri i genitori del bambino. Sono numerose le chat e i messaggi, spiega il gip, nei quali i tre arrestati “effettuavano un’opera di convincimento massiva nei confronti della famiglia del minore, puntando sull’insofferenza che i coniugi avevano iniziato a manifestare nei confronti del personale medico sanitario a fronte dell’esito negativo delle cure fino a quel momento poste in essere e della sofferenza arrecata dalla malattia al figlio”. I genitori erano stati segnalati al tribunale dei minori di Brescia per la decisione di abbandonare le cure tradizionali. “Il tribunale ha compreso la situazione e archiviato” spiega il gip nelle carte dell’inchiesta che ha portato i tre ai domiciliari. La famiglia ha fatto riprendere un anno fa le cure tradizionali al figlio malato.
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La Redazione
Bologna, 13 set. (Adnkronos) - L'Italia supera anche il Belgio 2-1, dopo il successo sul Brasile, e conquista la seconda vittoria nel gruppo A di questa Coppa Davis all'Unipol Arena di Bologna. Il punto decisivo è arrivato dal doppio con Simone Bolelli e Andrea Vavassori che si sono imposti in due set con il punteggio di 7-6 (7-2), 7-5 in un'ora e 27 minuti sulla coppia belga composta da Sander Gille e Joran Vliegen. Ora la sfida con l'Olanda per qualificarsi alla Final 8 di Malaga.
Milano, 13 set. (Adnkronos) - La procura di Milano ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, per disastro ferroviario colposo per l'incidente ferroviario di questa mattina a Milano, dove un treno regionale ha impattato contro il container di un treno merci 'tamponato' da un cargo. Nell'incidente sono rimaste ferite sei persone. Dopo che verranno trasmessi i certificati medici ai pm Maura Ripamonti e Luigi Luzi, titolari dell'inchiesta, verrà contestato anche il reato di lesioni.
Milano, 13 set. (Adnkronos) - Le fiamme, il fumo denso, l'emporio invaso da mobili e arredi e il tentativo di una delle vittime di farsi largo al buio - a causa del blackout dell'impianto elettrico - accendendo la torcia del cellulare. Uno sforzo che non è bastato. C'è anche questo dettaglio nell'incendio scoppiato la scorsa notte in via Cantoni a Milano dove hanno perso la vita Don Yindan, 19 anni, il fratello Liu Yindjie, 18 anni tra un mese, e Pan An, 24enne nato in Cina. Le vittime sono morte per le inalazioni.
L'ipotesi, su cui lavora la procura, il fascicolo ha come titolari il procuratore Marcello Viola e il pm Luigi Luzi, è che si sia trattato di un incendio doloso, partito dall'ingresso dello showroom, privo di uscite di sicurezza dove le vittime lavoravano e vivevano. Le verifiche dei vigili del fuoco non hanno portato, per ora, a identificare l'accelerante che avrebbe potuto innescare l'incendio. Si esclude un corto circuito all'impianto elettrico, così come che si sia potuto trattare di un incidente generato da una sigaretta lasciata accesa o di una fuga di gas che avrebbe portato a un'esplosione.
Per ora nessuno si sbilancia e non si esclude nulla e sarà necessario un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco per chiarire la natura dell'incendio, mentre sul fronte investigativo, indagano i carabinieri, viene escluso che il proprietario fosse vittima del pizzo, ma non che avrebbe aver subito minacce.
Milano, 13 set. (Adnkronos) - L'ingresso di Antonio Bellocco, rampollo del clan di Rosarno, nella curva dell'Inter avrebbe avuto il favore dei vertici del tifo nerazzurro, tra cui dello stesso Andrea Beretta arrestato per l'omicidio del 36enne ultrà, per fermare presunte "pressioni" di alcune cosche ad entrare nel business della curva dopo l'omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo della Nord ucciso il 29 ottobre del 2022. E' quanto avrebbe dichiarato, in sintesi, lo stesso Beretta detenuto, in isolamento, nel carcere milanese di Opera.
Una 'protezione' di Bellocco che, piano piano, sarebbe diventata pretesa a mettere le mani sempre in più affari: biglietti, parcheggi e merchandising. E' in quest'ultimo settore, piuttosto florido visto le ultime stagioni vittoriose della squadra nerazzurra, che Beretta aveva una sorta di 'monopolio' con guadagni molto sostanziosi. La recente pretesa di una fetta più grande dei profitti sarebbe stata la molla che avrebbe portato a incrinare alcuni equilibri, tanto che Beretta si sarebbe sentito "tradito da alcuni amici" e ha iniziato a girare armato per difendersi da Bellocco, stanco di accontentarsi delle "briciole".
E' questa la discussione che ci sarebbe stata la mattina del 4 settembre a Cernusco sul Naviglio in auto tra i due, una lite sfociata in omicidio di cui c'è anche una traccia documentale. Il video integrale, è stato acquisito dal difensore Mirko Perlino, e sarà fatto vedere a Beretta per cercare di capire quanto accaduto in quei pochi minuti quando ha ucciso Bellocco. Un omicidio su cui indagano i pm Paolo Storari e Sara Ombra. Beretta ha ammesso di occuparsi degli affari legati alla vendita dei biglietti e dei gadget, mentre ha nega di far parte del business dei parcheggi e tantomeno di affari legati allo spaccio di droga.
Palermo, 13 set. (Adnkronos) - Individuata la soluzione per le corse dei bus extraurbani che l’Azienda siciliana trasporti non riesce momentaneamente ad effettuare. Attraverso il cosiddetto “atto impositivo” l’assessorato alle Infrastrutture da lunedì 16 settembre ordinerà alle altre società concessionarie dei servizi di trasporto pubblico di garantire i collegamenti che Ast, oggi stesso, comunicherà di non poter coprire nelle prossime settimane. Questa la modalità individuata nel corso del vertice tenutosi oggi pomeriggio a Palazzo d’Orleans, convocato e presieduto dal presidente della Regione Renato Schifani. Presenti anche gli assessori regionali alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò e dell'Economia Alessandro Dagnino, il dipartimento delle Infrastrutture, il presidente di Ast Alessandro Vergara e il direttore generale Mario Parlavecchio, il capo di gabinetto della Presidenza della Regione Salvatore Sammartano.
«Abbiamo individuato una soluzione temporanea - sottolinea il governatore Schifani - per consentire agli studenti siciliani residenti in molti Comuni dell’Isola di raggiungere in orario le sedi scolastiche e seguire le lezioni. Diamo così una celere risposta anche alle istanze di diversi sindaci, riducendo i disagi per alunni e cittadini verificatisi in questo avvio di anno scolastico».
«Attiviamo gli strumenti necessari che la legge ci consente di utilizzare - spiega l’assessore Aricò - per chiamare in causa gli altri concessionari del servizio di trasporto su pullman e garantire i collegamenti con la loro collaborazione».
Roma, 13 set. (Adnkronos) - "Ci sarei rimasto male, ma Costa ha smentito che se ne va". Così Carlo Calenda a Metropolis sul sito di Repubblica. "Quello che non può fare Costa è scegliere in quali coalizioni delle regionali stare, non ha nessun diritto di veto. Costa farà le sue scelte, ma noi teniamo la linea politica dove gli elettori ci hanno messo. Il garantismo non vuol dire che ogni comportamento è eticamente corretto e politicamente accettabile".
Milano, 13 set. (Adnkronos) - Il tribunale di Sorveglianza di Milano, intervenuto sull'istanza presentata dalla difesa di Renato Vallanzasca, volto della mala milanese e condannato al 'fine pena mai', ritiene "in una logica di bilanciamento tra l'interesse del condannato ad essere adeguatamente curato e alle esigenze di sicurezza della collettività - l'esistenza di un quadro patologico di difficile gestione in ambito carcerario" - viene configurato "il presupposto della grave infermità fisica" - che consente quindi di accogliere la richiesta di differimento pena in una struttura di cura. Una motivazione che porterà il Bel René, nel giro di una decina di giorni, a essere trasferito dal carcere milanese di Bollate alla casa di cura in provincia di Padova.
Nel provvedimento motivato dei giudici si rileva che, sotto il profilo della pericolosità sociale, risulta "sostanzialmente attenuato il pericolo di reiterazione da parte di Vallanzasca di episodi delittuosi analoghi a quelli per i quali è stato condannato, in considerazione tanto delle attuali condizioni di salute debilitanti, quanto della risalenza nel tempo dei fatti per i quali sono intervenute le condanne in esecuzione, e della regolare condotta tenuta dal detenuto nel corso dei permessi premio ultimamente usufruiti".
La pericolosità sociale del detenuto "appare quindi ridimensionata ed adeguatamente tutelabile mediante la misura della detenzione domiciliare" per "la durata di anni due" a partire da oggi.
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