Se è vero che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto, perché il concetto non dovrebbe valere anche nella sua accezione positiva? Già, perché non deve essere possibile tornare più o meno nello stesso luogo con un format vincente che per qualche anno ha dato respiro al mondo dell’automotive ormai stanco del solito rito pagano degli auto show?
Deve essere stato anche questo l’interrogativo che si sono posti gli organizzatori del Salone dell’Auto di Torino, la manifestazione open air dedicata alla passione per l’auto che ha aperto i battenti oggi e andrà avanti per tutto il week end (13-15 settembre) nel centro della capoluogo torinese.
E la risposta è stata semplice: qualcosa che ha già funzionato può funzionare ancora. Ricordiamo infatti che dal 2015 al 2019 per cinque stagioni di fila al Parco Valentino di Torino si svolse un evento che per la prima volta, dopo tanto tempo, fu capace di raccogliere tante adesioni tra le case per via del format semplice. Ovvero stand uguali per tutti, allestimenti minimal, prezzi accessibili (e non miliardari come altre kermesse in giro per il mondo, Ginevra su tutte), esposizione e tanti test drive in tempo reale all’interno di una città, Torino, che con l’auto ha da sempre un legame così forte al punto da esserne individuata universalmente come la Capitale italiana. Partendo dall’universo di mamma Fiat, passando per la storia infinità della passione artigianale dei carrozzieri per poi finire alla scuola di design che da sempre incanta il mondo.
Dopo il Covid, Parco Valentino anche a causa di problematiche tra organizzatori e il Sindaco Appendino ha ceduto il testimone al MiMo, l’evento realizzato dal patron del Salone di Torino, Andrea Levy insieme all’ACI, tra Monza e Milano. Idea ottima ma dalla realizzazione complessa, con l’asse tra Milano e Monza affascinante ma oggettivamente difficile da mettere a terra. Sarà una coincidenza l’annullamento dell’edizione 2024 (rimandata al 2025) dell’evento lombardo con il ritorno dell’esposizione open air a Torino? Difficile da dire, anche se viene da pensare che i costruttori difficilmente investiranno su due eventi dal concept così simile.
Detto questo, fino a domenica Torino torna davvero ad essere l’epicentro delle quattro ruote in un percorso che da piazza Carlo Felice e piazza Castello, passando da via Roma, piazza San Carlo e piazzetta Reale, offrirà ai visitatori l’esposizione di novità di 43 case automobilistiche, tutte a portata di passeggiata, rigorosamente a ingresso libero (dalle 9 alle 23).
“Il Salone Auto Torino – ha spiegato Andrea Levy – sarà una grande festa per il pubblico, con oltre 150 auto esposte tra novità dei brand, prototipi e one off dei grandi carrozzieri, modelli del motorsport. Ci aspettiamo 500 mila visitatori da tutta Italia. Torino e l’auto hanno un profondo legame storico, economico e sportivo. Riportare il Salone dell’Auto in città con un evento diffuso vuol rendere merito a questa tradizione. Con questo evento, per tre giorni, Torino sarà capitale indiscussa dei motori, del design e dell’innovazione applicata all’auto a conferma della ricchezza di una filiera che qui ha eccellenze incredibili”.
Torino poi sembra davvero il posto giusto per riaffermare la democraticità dell’offerta automobilistica, in un momento di grande confusione sul tema della mobilità. Perché l’esibizione delle prime carrozze a cavalli e poi a motore si sposa alla perfezione con il presente indirizzato (un po’ forzatamente) verso l’elettrico – al netto dei ravvedimenti e degli inciampi in corso – che lascia spazio per un futuro ancora non ben definito, dove c’è ancora tanto spazio per i bolidi sportivi rigorosamente con motori termici, magari ibridizzati, insomma per la passione dell’auto nuda e cruda, con tanto di rombo annesso. In pratica, l’evoluzione della mobilità, tra tecnica e stile, degli ultimi 200 anni racchiusa in una sorta di quadrilatero cittadino. Così, tra concept car, one-off, prototipi (oltre 50) supercar e hypercar, c’è spazio anche per auto storiche, restomod, monoposto di F.1 e vetture di mondiale rally e soprattutto per autentici capolavori di design come Bertone con Lamborghini Miura, Italdesign con Nissan GTR 50, Italdesign con Battista Hyoper GT, GfG Style con Kangaroo e le fantastiche creazioni dello IED.
A livello di presenze, ovviamente Stellantis gioca in casa e ha portato modelli di tutti i suoi brand. Non mancano novità importanti come la Mazda CX-80, la nuova Nissan Qashqai. Ma indubbiamente c’è grande curiosità per l’invasione dei marchi cinesi che saranno protagonisti anche a Torino. BYD ad esempio presenta in anteprima la supercar Yangwang U9, Omoda e Jaecoo saranno presenti con Omoda 5 e Jaecoo 7, due Suv non a caso presentati in versione termica. Questo senza dimenticare le novità del Gruppo Dongfeng con Dongfeng Box, una city car elettrica e la Voyah Courage, un Suv a zero emissioni.
Per il resto questo è l’elenco dei 43 marchi in esposizione: Abarth, Alfa Romeo, Alpine, BYD, Citroën, Dacia, Dallara, Dongfeng, DR, DS, EVO, Ferrari, Fiat, GFG Style, Honda, Ich-X, Italdesign, Jaecoo, Jeep, Lancia, Lotus, Mazda, McLaren, MG Motors, Microlino, Mole Urbana, Nissan, Omoda, Opel, Peugeot, Pininfarina, Polestar, Porsche, Renault, Sportequipe, Suzuki, Tecnocad, Tesla, Tiger, Voyah e Xev.
Nel capoluogo piemontese non potevano certo mancare i test drive, marchio di fabbrica già di Parco Valentino. Prove su strada che partiranno da piazza Castello, sul lato sinistro di Palazzo Madama. Saranno disponibili gli ultimi modelli di Byd, Nissan, Omoda, Tesla e Xev. Questa attività è messa a disposizione gratuitamente tutti i giorni dalle ore 9 alle 19, evidentemente dopo aver completato la prenotazione negli stand di questi brand in piazza Carlo Felice e in piazza Castello.