Surreale quel che è accaduto in Como–Bologna, primo match della quarta giornata di Serie A: sei minuti di attesa per convalidare un gol evidentemente regolare di Patrick Cutrone. Nel mondo del calcio moderno, dove la tecnologia dovrebbe velocizzare e rendere più trasparenti le decisioni, ciò che è successo ha lasciato molti spettatori increduli. La rete di Cutrone, che aveva portato il Como sul 2 a 0 prima della rimonta del Bologna completata da Iling Junior (2 a 2 il risultato finale), era perfettamente regolare, ma è stata convalidata solo dopo sei minuti di interminabile attesa, a causa di un problema tecnico con il Var.
Si è rotto il Var
Il gol segnato all’ottavo minuto del secondo tempo sembrava chiaro e privo di contestazioni. Tuttavia, la gioia della squadra e dei tifosi è stata subito sospesa: l’arbitro Piccinini non riusciva a ottenere il via libera per convalidare la rete. La causa? Un imprevisto che ha reso la sala Var di Lissone, situata a pochi chilometri di distanza, completamente irraggiungibile. Il problema sembrava quasi surreale. Mentre Piccinini tentava invano di mettersi in contatto con i suoi colleghi al video, l’intera partita si è fermata. I giocatori attendevano sul campo senza sapere esattamente cosa stesse succedendo, mentre i tifosi sugli spalti e a casa si chiedevano perché il gol, evidentemente regolare, non fosse ancora stato convalidato. Nonostante i guardalinee avessero subito giudicato la posizione di Cutrone regolare, il regolamento impone comunque un controllo tecnologico, che però in quel momento non funzionava. Anzi, non rispondeva
Uno smartphone per sbloccare la situazione
Dopo cinque minuti di tentativi falliti, la soluzione è arrivata in modo del tutto inusuale. Per ripristinare la comunicazione con la sala Var, l’arbitro ha dovuto affidarsi a un intermediario munito di telefonino. La scena ha avuto quasi del paradossale: anziché un sofisticato sistema tecnologico, un semplice smartphone è stato il mezzo con cui si è potuto finalmente procedere al controllo della rete. Durante la conversazione, si è chiaramente visto l’arbitro utilizzare il labiale per chiedere di “ripristinare la linea”, evidentemente quella del fuorigioco, permettendo così di ricominciare il processo di review. Solo dopo sei lunghissimi minuti di attesa, il Como ha potuto celebrare il gol di Cutrone, confermato finalmente dal Var.