Dal cantautorato italiano alla canzone francese, dall’industria italiana del vinile alla scena musicale milanese: argomenti tanto interessanti quanto luminosamente trattati all’interno di quattro preziosi contributi letterari, quelli di Giovanni Vacca, Giordano Casiraghi, Paolo Talanca e Vito Vita, tutti riconosciuti esperti dei rispettivi campi d’indagine.

Cominciamo perciò dalle Memorie della canzone francese, il volume edito da LIM nel quale Giovanni Vacca, professore associato di etnomusicologia e popular music a Roma Tre, partendo dalla metà dell’Ottocento ripercorre, approfondisce e finemente documenta una delle più belle saghe musicali della storia tutta, quella della canzone francese che dalle gesta di chansonnier come Aristide Bruant e Pierre-Jean de Béranger giunge fino alla chanson réaliste di voci come Fréhel, Damia ed Édith Piaf. Ed è nella moltitudine di protagonisti che copiosamente affollano questa particolare scena musicale che non può certo mancare il nome di Charles Trenet, di cui l’autore scrive: “Egli ebbe, insomma, lo stesso effetto in Francia che Domenico Modugno avrebbe avuto in Italia due decenni dopo, non essendo stati sufficienti i primi tentativi di Alberto Rabagliati e Natalino Otto negli anni 30: quello di una sorta di liberazione linguistica, sia verbale che musicale, accompagnata anche da una liberazione gestuale che in Modugno si manifestò nella celebre apertura delle braccia (…) e che in Trenet è più elaborata e difficile da cogliere (…)”.

A occuparsi di gestualità oltre che di musica è poi il testo di Giordano Casiraghi edito dalla casa editrice ZONA, Che musica a Milano: il luoghi della musica dagli anni 50 a oggi, nel quale l’autore, giornalista musicale e conduttore radiofonico di lunghissimo corso, dettagliatamente descrive la scena musicale milanese partendo dai suoi anni forse più iconici, quelli del boom economico e della più impressionante fioritura dei luoghi di aggregazione sociale e culturale: teatri, night, locali alternativi, palchi all’aperto, cabaret, sale di registrazione come anche alcune osterie, nulla sfugge alla lente d’ingrandimento che Casiraghi, giungendo fino ai giorni nostri, punta sulla città più musicalmente viva d’Italia. E non mancano in questo volume le testimonianze di coloro i quali, tra gestione e semplice partecipazione, hanno vissuto in prima persona quei luoghi, tra cui Red Canzian, Franco Fabbri, Tinin e Velia Mantegazza, Alberto Radius, Mario Lavezzi, Jacopo Fo e tanti altri.

Affollata di nomi è poi l’ultima fatica letteraria di Paolo Talanca, critico musicale e blogger per ilfattoquotidiano.it e Avvenire che, nel suo Musica e parole. Breve storia della canzone d’autore in Italia edito da Carocci, contrariamente a quanto potrebbe lasciar intendere il titolo da conto dell’intera storia della canzone italiana fin dalle sue origini nella secolare tradizione della canzone napoletana, legando così la canzone d’autore, come verrà indicata quella a partire dalla cosiddetta scuola genovese dei Paoli, Tanco, Lauzi e via dicendo, alla tradizione orale della canzone popolare: “(…) per vicinanza di attitudine all’autenticità e alla freschezza identitaria – scrive Talanca – che muove ‘dal basso’, per consapevolezza della preziosità delle proprie radici, per la semplicità di ritmi che fanno arrivare chiaramente il messaggio del brano”.

E se il volume di Talanca passa poi in rassegna tutti i grandi protagonisti della canzone d’autore, soffermandosi su ciascuno di loro per poi giungere ai più recenti sviluppi (o inviluppi) dell’indie pop e della trap, a fare una miracolosa carrellata di tutte le case discografiche che hanno fatto la storia della musica italiana è Vito Vita nel suo Musica solida. Storia dell’industria del vinile in Italia edito da Miraggi: un libro che è un pozzo senza fondo di informazioni, dati, numeri, nomi, record ed episodi di una delle più belle storie industriali italiane, quella del disco e dei suoi spesso coraggiosi, intraprendenti, visionari mattatori. Un volume per appassionati e intenditori, una bibbia da tenere sempre a portata di mano per tutti gli addetti ai lavori, una storia della musica italiana raccontata non dal punto di vista dello spettatore ma dai dietro le quinte delle etichette discografiche, delle sale di registrazione e di tutti i loro protagonisti: dalla Fonit alla CGD di Teddy Reno, dalla SAAR dei fratelli Gürtler alla RCA, dalla Dischi Ricordi alla Carosello, e ancora oltre col gruppo Meazzi, la Phonogram, la PDU di Mina, la Numero Uno di Mogol e Battisti e mille altre realtà che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura della musica e dello spettacolo italiani.

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