“Non ci siamo annoiati in questi giorni. La politica nazionale ci ha proposto immagini effervescenti, creative, una via di mezzo fra il cabaret e il circo equestre“. È l’incipit dell’intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che, nella sua consueta diretta settimanale su Facebook, con poche e lapidarie parole commenta la saga Sangiuliano-Boccia, non senza rivolgere al neo-ministro della Cultura un omaggio, seppur cadenzato da un gesto eloquente e da una lunghissima pausa di silenzio: “Un augurio di buon lavoro al nuovo ministro della Cultura, che è una persona garbata. Auguri di buon lavoro. E ci fermiamo qui“.
Il politico poi rilancia la sua battaglia per cancellare il test di ingresso nella facoltà di Medicina, annunciando: “Continueremo a mantenere la pressione sul Parlamento e sul governo perché sia cancellata questa vergogna, quest’esempio di camorrismo sostanziale che ancora rimane in piedi nel nostro paese. Quest’anno su 65mila partecipanti credo che siano 20-25mila quelli che hanno superato il test. Da parte mia vanno gli auguri a chi ha superato la prova e l’affetto e la solidarietà ai ragazzi che non l’hanno superata, non certo per demerito”.
E aggiunge: ” Questo è il più grande esempio di marchettismo nel nostro Paese. I test di medicina sono un marchettificio che non hanno nessuna attinenza con il valore dei ragazzi che partecipano a questi test. Lo voglio dire per invitare i ragazzi a non avere momenti di scoraggiamento e di depressione. Il risultato del test non c’entra niente con il valore, le qualità, la passione, le caratteristiche umani di tanti studenti che non superano questa prova. Un test – spiega – che è anche un manicomio, una cosa ignobile per come è organizzato. Abbiamo il massimo di demenzialità: ragazzi anche che superano i test, ma che magari devono andare in una università a 500 km di distanza. Una vergogna nazionale che ancora rimane. Vediamo se questo governo opererà delle scelte drastiche”.
De Luca, infine, cita il modello francese: “In Francia l’iscrizione a medicina è libera. Dopo il primo anno si fa un test attinente alle materie sanitarie per verificare il grado di preparazione dello studente. Non è come in Italia dove si fanno i test sugli aztechi, sulla Transiberiana e su tutte le imbecillità possibili e immaginabili“.