Cronaca Nera

Helen Comin morta dopo un intervento al seno: l’esito dell’autopsia, la dinamica e gli indagati

Serviranno ulteriori esami e approfondimenti per chiarire cos’ha provocato la morte di Helen Comin, la 50enne vicentina, che dopo essersi sottoposta ad un intervento chirurgico al seno in una clinica privata, è deceduta a seguito di un arresto cardiaco. La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha incaricato per l’autopsia il […]

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Serviranno ulteriori esami e approfondimenti per chiarire cos’ha provocato la morte di Helen Comin, la 50enne vicentina, che dopo essersi sottoposta ad un intervento chirurgico al seno in una clinica privata, è deceduta a seguito di un arresto cardiaco. La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha incaricato per l’autopsia il medico legale dell’Università di Padova Claudio Terranova.

L’autopsia – Condotta venerdì pomeriggio all’obitorio dell’ospedale castellano, secondo quanto trapela, l’autopsia ha confermato le cause della morte ma per accertare se vi sia una relazione tra l’intervento chirurgico e il decesso sopraggiunto in fase postoperatoria, e dunque per un’esito definitivo nelle indagini, sarà necessario attendere gli esiti degli esami sui tessuti e sui fluidi prelevati dalla salma. La donna un’ora dopo essersi risvegliata dall’operazione (il 5 settembre scorso) ha perso conoscenza. Trasferita d’urgenza in stato di coma all’ospedale San Giacomo di Castelfranco nel reparto di rianimazione, è morta cinque giorni dopo l’intervento.

Gli indagati – La procura dovrà stabilire la dinamica di quanto accaduto nella sala chirurgica della DiviClinic di Castelfranco, diretta dal chirurgo Antonio di Vincenzo. Nella lista degli indagati lo stesso Di Vincenzo, e l’anestesista, Fabio Toffoletto, entrambi presenti in sala al momento dell’operazione. “L’intervento di sostituzione di protesi mammarie cui la signora si è sottoposta era semplice ed era stato preparato con scrupolo, eseguito senza alcun problema, con la consueta assistenza di un ex primario in anestesia e rianimazione, che aveva praticato una sedazione leggera” ha commentato il chirurgo, in una nota diffusa del suo avvocato Ernesto De Toni. “Dopo l’operazione – ha ricostruito Di Vincenzo – la paziente era stata trasferita nel reparto post-operatorio, con il controllo costante del personale addetto, e non aveva manifestato alcun problema tanto che dopo una quarantina di minuti si era anche seduta sul letto. Dopo oltre un’ora dall’intervento ha avuto una improvvisa crisi cardiaca ed è stata immediatamente soccorsa dal personale della clinica, che le ha somministrato le pratiche rianimatorie poi proseguite dal personale del 118 arrivato in pochissimi minuti”.