Beauty e Benessere

“Pericolo botox e filler fai da te in case private. Una paziente è arrivata d’urgenza con serie cicatrici sul volto”: l’allarme della dottoressa Cristina Sartorio

Un trend rischioso per la salute, che si aggiunge al sottobosco di pratiche mediche abusive

Sono scene da film horror quelle che racconta a FqMagazine Cristina Sartorio, dottoressa referente per il Piemonte del Sies – Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica – e docente della scuola post-universitaria Agorà di Milano. Lancia il suo vademecum per il ritocco estetico sereno e in sicurezza proprio per limitare i danni del ‘fai da te’ o delle trappole tese da finti esperti o medici non specializzati.

Stiamo parlando degli interventi di medicina estetica ‘occulti’: quelli che, per modalità casalinghe, mancanza di competenza e di gestione dei rischi, possono creare danni irreversibili a chi vi si sottopone. Nemmeno la mente più fervida potrebbe, per esempio, immaginare una donna russa che arriva a Torino con la sua valigetta da manager. Ma dentro non ci sono documenti, né tanto meno la laurea in medicina. La borsa contiene fiale e fialette da iniettare alla buona.

Accolta come fosse la maga dei miracoli la donna raggiunge un salotto privato dove un gruppetto di amiche (anche facoltose) attende la pozione magica di ringiovanimento a prezzi scontati. Poi tira fuori la siringa e zac. Un po’ qua un po’ là e il gioco è fatto. “Questa è, fra le testimonianze delle mie pazienti, quella che mi ha sconvolto di più”, rivela Sartorio. Che specifica: “Si tratta di sedute realizzate fra amiche in case private tramite il passaparola. La finta esperta, che non è un medico, arriva e inietta botox a 120 euro e filler a 150. Poi riparte e non si sa più dove rintracciarla in caso di conseguenze dannose”.

Nemmeno i porta a porta che propongono elettrodomestici o le riunioni delle promotrici di cosmetici sono prive di un qualsiasi riscontro in caso di insoddisfazione del cliente. “In queste circostanze invece, se va male qualcosa – prosegue Sartorio – si deve ricorrere a un medico specializzato per risolvere la situazione”.

Cristina Sartorio mette in guardia: “I casi di medicina estetica ‘occulta’ dopo il lockdown sono aumentati in modo considerevole grazie alla presenza di finti esperti online che si sono improvvisati. Nei loro tutorial spiegano persino come fare auto-medicina estetica usando dispositivi per auto-iniettarsi prodotti come l’acido ialuronico nella pelle”.

Un trend rischioso per la salute, che si aggiunge al sottobosco di pratiche mediche abusive. Solo due anni fa una maxi operazione nazionale dei Carabinieri del NAS, di concerto con il ministero della Salute, aveva coinvolto quasi 800 tra centri estetici e studi di medicina estetica. Fra questi 110 non erano in conformità e in 41 si faceva esercizio abusivo della professione.

C’è il caso del medico, racconta ancora la dottoressa, più volte denunciato e radiato dall’albo, ma che si sposta da una città all’altra e continua a operare in studio privato praticando anche anestesie. E c’è anche chi pratica la medicina estetica sul tetto di un edificio al mare, facendo peeling chimici e affidando i pazienti ai benefici dell’aria salmastra, rischiando di provocare infezioni.

Fra i casi curati dalla dottoressa uno è davvero inquietante: “Una giovane paziente è giunta in studio riportando le suture di cicatrici sul volto causate da un medico che ha voluto, così, rimediare ai segni dell’acne. Sono tecniche che nel 2024 possono essere considerate tribali”. Chiarisce: “È davvero assurdo che accada oggi, mentre ci avvaliamo di laser, microneedling in associazione agli ultimi ritrovati in medicina rigenerativa, gli esosomi, che ci permettono di ottenere risultati meravigliosi”.

Perché avviene tutto questo? “La medicina estetica non è ancora adeguatamente regolamentata”, risponde. E specifica: “Al di là di chi non è laureato in medicina e si improvvisa, anche il medico stesso, se non specializzato, non può certo apprendere in un week end come gestire eventuali reazioni avverse”.

In Italia esistono infatti le università di Firenze, Roma, Milano e Bologna che offrono questa specialità dopo quattro anni di formazione. “Quando si verificano conseguenze, quanto o più gravi di quelle che ho raccontato – rivela Sartorio – solo allora si comprende che la medicina estetica è una vera medicina e riguarda la salute del paziente”.

E’ proprio lo svilimento della professione dei medici estetici a produrre, secondo Sartorio, il proliferare di pratiche commerciali scorrette e dannose. Tanto che la dottoressa conclude: “Potrei rifiutare nuovi e vecchi pazienti in situazioni normali e lavorare solo per rimediare alle complicanze causate su altri pazienti da pratiche mediche abusive o da medici che non hanno la formazione corretta data dalle scuole quadriennali post universitarie”.

Come riconoscere allora un medico estetico affidabile? Ecco il suo vademecum.

Non fidarti se:

Affidati solo se: