Politica

Toti si sente come Gesù: “Io vittima innocente. Portavo la croce sul Golgota e mi hanno abbandonato”

“Ero sul Golgota e mi hanno lasciato solo”. L’ex presidente della regione Liguria Giovanni Toti si rifà niente di meno che ai Vangeli per descrivere la sua vicenda umana e giudiziaria, conclusasi con la decisione di patteggiare. In un’intervista al Corriere della Sera dice di ritenersi innocente, “perché ho agito per l’interesse pubblico”. Toti dice di sentirsi vittima “di leggi mal scritte” oltre che “di una politica un po’ ipocrita e disinteressata”.

“I pm, continua l’ex presidente, hanno sostanzialmente confermato che non c’era un atto illegittimo tra quelli che, secondo loro, sarebbero stati da me influenzati così come, evidentemente, erano legittimi i finanziamenti al comitato Toti”. Secondo l’intervistato i magistrati “hanno interpretato male ciò che avevano. Si può sbagliare, ma se la vita politica di una Regione e la vita di tante persone possono essere devastate da qualcosa che poi produce un accordo su 1.500 ore di lavoro socialmente utile io penso che sia il legislatore a dover intervenire”.

Secondo Toti “è il Parlamento che, in un clima di estremo populismo, ha prodotto le leggi che hanno causato tutto questo. Se la politica non avrà il coraggio di cambiare alcune situazioni resterà sempre succube di se stessa, non delle Procure”. E su come la politica ha reagito all’inchiesta e alla decisione di patteggiare aggiunge: “Non ho visto un lungo corteo accompagnarmi verso il Golgota. In tutta franchezza, girandosi con la croce sulle spalle, tranne qualche eccezione, dietro c’era un imbarazzante vuoto“.

In politica attiva da un decennio, prima con Forza Italia, poi con i mini partiti personali Cambiamo!, Italia al Centro, Noi Moderati, europarlamentare prima e presidente di Regione poi, Toti scopre insomma oggi la natura della politica e l’attività svolta dal Parlamento. Meglio tardi che mai.