Maria Rosaria Boccia torna all’attacco e questa volta lo fa contro Beatrice Venezi, direttore d’orchestra grande amica di Giorgia Meloni, che dal novembre del 2022 è stata nominata consigliere per la musica dall’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Boccia, protagonista dello scandalo che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano, nella sua intervista a In Onda su La7 aveva tirato in ballo Venezi come esempio dei conflitti di interessi che covano al ministero della Cultura, puntando i riflettori sull’ingaggio della consigliera per dirigere il concerto con l’Orchestra Scarlatti al prossimo G7 il 20 settembre al Parco archeologico di Pompei. La stessa direttore d’orchestra aveva replicato con un’intervista al Fatto Quotidiano (qui il testo) sottolineando di non avere “mai diretto concerti organizzati dal ministero”. “Sono pagata da chi produce gli eventi”, precisava Venezi contrattaccando: “La signora Boccia si rassegni, non sono al suo livello, né lo sarò mai”.

Quest’ultima frase provoca, alcuni giorni dopo, la reazione di Boccia che – come ormai di consueto – replica con alcune storie su Instagram. “Ricapitoliamo: dall’11 novembre 2022 Consigliere del ministro per la musica con un compenso di 30 mila euro. Ad oggi non risulta nessuna consulenza agli atti”, scrive Boccia pubblicando uno screenshot del sito web del ministero della Cultura, con tanto di link alla pagina dedicata agli “Incarichi istituzionali nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione del ministro”, con diverse foto a rinforzare la sua versione. “Il ministero aveva previsto un compenso per l’orchestra ed uno per il maestro – aggiunge l’imprenditrice di Pompei -. Ora, come spesso succede, non c’è traccia dei vecchi incartamenti. Il maestro non viene più ricompensato dal ministero ma direttamente dall’orchestra che nel frattempo si è vista aumentare il compenso“.

Boccia ha pubblicato anche la locandina di un appuntamento con protagonista la direttrice d’orchestra, che sempre a Pompei il 19 settembre avrebbe dovuto presentare il suo libroPuccini contro tutti“, appuntamento poi saltato. “Inoltre – scrive l’imprenditrice – il maestro ospite a Pompei a spese del ministero per la direzione del concerto G7, il 19 settembre (come si legge dalla locandina) voleva presentare il suo libro ricevendo un cospicuo compenso. Ha annullato l’ospitata solo dopo la sollecitazione dell’ex ministro che le disse: poiché sei ospite del ministero non puoi“. In conclusione, rispondendo alle dichiarazioni della direttrice d’orchestra nell’intervista al Fatto, Boccia nell’ultima storia rincara la dose: “Ha proprio ragione, non sono al suo livello“.

Sempre su Instagram è arrivata la risposta di Beatrice Venezi che punta il dito anche contro lo spazio dato alla stampa alle parole di Boccia. “Il cosiddetto ‘fact checking’ è alla base del lavoro di un un giornalista e della sua deontologia professionale. O almeno dovrebbe. Mi chiedo se l’ordine dei giornalisti prenderà mai dei provvedimenti nei confronti di tutti quei ‘giornalisti’ che pubblicano notizie false, senza alcuna verifica, che sviliscono il lavoro di chi svolge questa professione con dedizione e amore della verità”, afferma la direttrice d’orchestra. “Per ciò che mi riguarda – ha aggiunto – non ho mai preso un centesimo per le presentazioni dei miei libri. Le ho sempre fatte a titolo gratuito. E questo sarebbe stato facilmente verificabile da qualsiasi giornalista serio”, conclude.

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