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Tassa sugli extraprofitti, La Russa provoca il leader di FI Tajani: “Non si inalberi, forse deve far piacere a qualche banca?”

L’ipotesi di inserire in manovra una nuova tassa sugli extraprofitti delle banche o delle assicurazioni, dopo il flop di quella varata nel 2023, sta facendo fibrillare la maggioranza. Sabato il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ha ribadito l’assoluta contrarietà degli azzurri a una misura che colpirebbe anche la Mediolanum posseduta al 30% dalla Fininvest della famiglia Berlusconi. Un’uscita commentata domenica dal presidente del Senato Ignazio La Russa, alla festa di FdI a Lido degli Estensi, con una frase provocatoria: “Sono amico di Tajani, questa non è un’accusa, ma stiamo attenti”, ha detto il cofondatore del partito di Giorgia Meloni. “C’è dibattito, gli extraprofitti delle banche non sono in programma, ma è pur vero che le banche di profitti non voglio dire immotivati ma grandi ne hanno avuti. Non c’è bisogno di inalberarsi. Forse deve far piacere a qualche banca? Non credo, ma stiamo attenti anche noi”.

Parole che sembrano mettere in dubbio la risposta di Tajani, intervistato dalla Stampa, sui motivi della contrarietà. La famiglia Berlusconi nulla c’entra, giura il ministro degli Esteri, “i fratelli Berlusconi sono amici con i quali parlo spesso e sono i figli del nostro fondatore, ma il partito decide autonomamente. Sugli extraprofitti abbiamo fatto, la scorsa estate, una nostra battaglia della quale non avevo nemmeno parlato con Marina Berlusconi. Lei soltanto dopo ha detto di essere contraria a quel decreto, parlando come imprenditrice”. Venerdì aveva suscitato molti interrogativi la notizia di un incontro a Milano tra la primogenita di Berlusconi e Mario Draghi: stando a indiscrezioni, obiettivo del faccia a faccia era anche mandare un messaggio alla premier sul fatto che in manovra non dovranno esserci interventi sulle banche né dovranno tornare sul tavolo temi come l’innalzamento dei tetti pubblicitari Rai e la privatizzazione della tv di Stato che avrebbe effetti negativi su Mediaset.

La Russa ha fatto mostra di non aver letto le nuove dichiarazioni di Tajani e anzi echeggia il commento arrivato ieri dal leader M5s Giuseppe Conte, che auspicando il varo di un prelievo sugli extraprofitti aveva detto: “Per il bene del Paese continuiamo a sperare che Meloni riesca a liberarsi da certe pressioni e dalla paura di pestare i piedi a chi in questo Paese evidentemente conta molto”.

“Io non l’ho capito…”, ha poi proseguito La Russa ricordando che venerdì un’idea del genere è stata discussa dai ministri delle Finanze Ue che hanno partecipato all’Ecofin di Budapest. “Perché irrigidirsi solo perché il ministro Giorgetti, di fronte alla proposta dell’omologo croato, ha detto ‘ne parleremo? Cosa dove fare, schiaffeggiarlo?”.