Lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sul futuro del Movimento 5 stelle si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo i post, gli incontri mancati e le lettere aperte, ora il livello del conflitto si allarga a non meglio precisate “fonti” vicine al fondatore che consegnano alle agenzie retroscena su una nuova lettera che lo stesso Conte avrebbe scritto al “sopraelevato” (Conte dixit). A queste stesse fonti Beppe Grillo si sarebbe mostrato “estremamente infastidito” per una lettera privata ricevuta nei giorni scorsi. I toni e i contenuti della missiva sarebbero – sempre secondo il Garante del M5s – al “limite del ricatto”. Grillo avrebbe espresso “pieno disappunto” per le scelte dell’ex premier, compresa l’ultima foto dopo la partecipazione del leader M5s al “patto della birra” con i vertici di Avs e la leader del Pd Elly Schlein. Secondo Grillo – o meglio, secondo le fonti che lo raccontano – la Costituente sarebbe dunque solo “una farsa per farlo fuori” e consentire a Conte di farsi “un partito tutto suo”. Grillo avrebbe criticato la partecipazione del leader M5s alla festa di Avs con Schlein: “Queste scelte perché non vengono decise alla Costituente? E viene esclusa la Comunità 5 Stelle?”, sarebbero le domande poste dal Garante ai suoi interlocutori. “E poi sarei io il padre padrone?”, avrebbe aggiunto.

Le stesse fonti sostengono poi che qualora la lettera di Conte venisse resa pubblica, potrebbe “mettere in seria difficoltà” l’immagine del presidente del Movimento. Resta da capire – è il ragionamento – se Conte vorrà rendere pubblica la lettera alla Comunità 5 Stelle per mettere a “tacere ogni dubbio”. Nella missiva Conte avrebbe tirato in ballo e messo in discussione sia il contratto per la comunicazione che Grillo ha con il M5S, sia la clausola di manleva a suo favore, in risposta agli stop arrivati dal garante rispetto alle ipotesi di modifica del simbolo o di regole fondanti del Movimento come quella dei due mandati.

Seguendo il filo del ragionamento, la lettera di Conte sarebbe la risposta (privata) alla lettera (pubblica) che due giorni fa Grillo aveva affidato al blog. Nella lettera il fondatore aveva pesantemente criticato l’organizzazione della assemblea costituente prevista per il momento a ottobre a Roma, arrivando a paventare di partecipare di persona. Presenza non prevista a norma di Statuto e di regolamento, dicono dal M5S. Il fondatore chiedeva poi di sapere quale sarà l’ordine di priorità sulle proposte già pervenute – oltre 22mila – e su come verranno sorteggiati i 300 militanti che parteciperanno ai tavoli tematici. Inoltre, chiedeva di capire come e da chi verrà preparato il documento finale che dovrà riassumere le varie proposte. “Ti sarei grato se volessi rispondere con cortese sollecitudine” concludeva con freddezza rivolgendosi all’ex premier. Del resto tre giorni prima lo stesso Grillo aveva scritto al comitato dei garanti del M5S – Roberto Fico, Laura Bottici e soprattutto Virginia Raggi che di Grillo viene considerata ancora una fedelissima. E c’è da giurare che non sarà questo l’ultimo scambio.

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