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Attentato a Trump. Spari, arma, sicurezza: cosa sappiamo e cosa non torna. “Nessuna prova che il sospettato abbia aperto il fuoco”

Gli inquirenti lo definiscono “potenziale sospettato. Ma ancora non esiste la certezza che domenica abbia aperto il fuoco al Trump International Golf Club a Palm Beach, in Florida. Un uomo, che i media hanno identificato come Ryan Wesley Routh, è stato arrestato 45 miglia più a nord sulla superstrada I-95, nella vicina contea di Martin. Su cosa sia effettivamente avvenuto poco prima sul dal campo dal golf sul quale Donald Trump stava giocando a golf ancora ci sono pochi punti fermi.

Chi ha sparato. Alle 13.30 ora locale, un agente del Secret Service che stava sorvegliando l’area antistante il Trump International Golf Club a West Palm Beach, sul quale il candidato repubblicano alla Casa Bianca era impegnato tra la quinta e la settima buca, ha aperto il fuoco dopo aver visto la canna di un fucile sporgere da una recinzione, ha riferito ai giornalisti domenica pomeriggio lo sceriffo della contea, Ric Bradshaw.

L’agente ha aperto il fuoco e un uomo è fuggito dalla scena a bordo di una Nissan nera. Un sospettato, Ryan Wesley Routh (ma la autorità non hanno ancora confermato ufficialmente il nome), 58 anni, è stato fermato. Secondo il Washington Post, “non ci sono prove evidenti che l’uomo abbia sparato o che gli unici colpi siano stati sparati dai servizi segreti”. Al momento si sa che “il personale dei servizi segreti statunitensi ha aperto il fuoco su un uomo armato che si trovava vicino al confine della proprietà”, ha affermato Rafael Barros, agente speciale responsabile dell’ufficio di Miami. “Per ora non siamo sicuri che l’individuo sia riuscito a sparare ai nostri agenti, ma di sicuro i nostri agenti sono riusciti a interagire con il sospettato”, ha aggiunto Barros. Al momento l’unica certezza è che l’FBI sta indagando.

Il veicolo è stato fermato sulla superstrada I-95 e il sospettato è stato arrestato dall’ufficio dello sceriffo della contea di Martin. Le forze dell’ordine hanno parlato di un testimone che ha aiutato a localizzare il sospetto. Il testimone ha scattato una fotografia del veicolo sul quale l’uomo è fuggito in cui si distingueva la targa, rendendolo più facile da individuare, ha aggiunto Bradshaw. Le autorità, inoltre, hanno reso noto di aver recuperato sul luogo dal quale il sospettato è fuggito un “fucile in stile AK-47“, un mirino, due borse contenenti “piastrelle di ceramica” e una macchina fotografica.

L’arma recuperata. Le autorità hanno dichiarato di aver recuperato il fucile che l’uomo aveva puntato verso il campo da golf. L’arma è stata identificata dall’ufficio di Bradshaw come un “fucile in stile AK-47”. Trump si trovava a una distanza compresa tra 300 e 500 metri dal punto in cui è stato avvistato l’uomo armato, ha detto lo sceriffo in conferenza stampa. “Con un fucile e un mirino come quelli”, ha detto, il tiratore “non era molto distante” dall’ex presidente.

Tuttavia le foto fornite ai giornalisti nella conferenza stampa di domenica sembrano mostrare un fucile di tipo SKS con calcio in polimero, dotato di un caricatore ispirato all’AK per cartucce da 7,62 mm: “L’arma in questione è stata erroneamente identificata come un fucile di tipo AK, probabilmente a causa del caricatore particolarmente curvo e di un sistema di gas visivamente simile”, ha detto al Washingon Post NR Jenzen-Jones, direttore della società di consulenza Armament Research Services. “Lo SKS standard non è un fucile di precisione“, ha aggiunto Jenzen-Jones. Anche con un mirino aggiuntivo, ha spiegato l’esperto, il fucile non è la scelta migliore per l’impiego da una lunga distanza.

La sicurezza dell’ex presidente. Le autorità di Palm Beach hanno fatto sapere che il campo da golf non era stato completamente isolato perché Trump, in quanto ex presidente e candidato, riceve meno sicurezza di quanta non ne riceverebbe se fosse già presidente in carica. Fosse stato già alla casa Bianca, “avremmo circondato l’intero campo da golf”, ha riferito Bradshaw. “Dato che non lo è, la vigilanza è limitata alle aree che il Secret Service ritiene necessario sorvegliare”.

E’ la seconda volta in poco più di due mesi che un uomo riesce ad arrivare con un fucile ad alta potenza nel raggio d’azione di Trump. Il Secret Service considera i campi da golf particolarmente difficili da proteggere perché sono luoghi aperti al pubblico e vicini ad aree in genere molto trafficate. La campagna di Trump ha più volte chiesto all’agenzia misure di sicurezza aggiuntive durante i suoi eventi pubblici ma fino all’attentato del 13 luglio le richieste, riporta il Wp, sono state sempre respinte: funzionari sentiti dal quotidiano della capitale hanno parlato di “risorse limitate“.

Dopo gli spari in Pennsylvania, è stato potenziato il dispositivo di sicurezza a Mar-a-Lago, luogo di residenza di Trump, con cecchini sui tetti, attrezzature per neutralizzare i droni, perquisizioni delle automobili e blocchi stradali nelle aree contigue. Inoltre, squadre specializzate sono state messe a disposizione per i comizi e gli altri eventi pubblici.