Stando a lungo seduti, il gluteo può restare troppo contratto e “dimenticare” la propria funzione, innescando una serie di problematiche: come spiega il New York Times in un recente articolo, questa è la temibile Dead Butt Syndrome, o sindrome del sedere morto. Ma attenzione, non solo i sedentari ne soffrono. Niente paura: il sedere non è morto davvero, ma è vivo e vegeto; però, dopo tantissime giornate trascorse prevalentemente seduti per lavorare al PC, guardare la TV o guidare l’auto, comincia a perdere colpi e ci manda messaggi dolorosi.“La problematica colpisce nello specifico il gluteo medio, che con il piccolo e il grande costituisce i glutei, tra i muscoli più forti del corpo. Si instaura un’ipotrofia del medio, cioè una debolezza che ne compromette la funzionalità”, spiega il dott. Francesco Nativi, fisioterapista olistico presso il centro Fabbrica della salute di Vergato (BO).

La causa principale è la sedentarietà, oggi piuttosto diffusa (secondo recenti dati dell’ISS, riguarda il 28% degli adulti italiani, con punte del 50% in Campania); ma ce ne sono pure altre. “All’origine possono esserci anche una postura scorretta o una mancata attivazione mirata del muscolo”. Perfino chi fa attività fisica regolarmente può essere interessato, perché il problema di base è lo stesso: il muscolo non viene mosso correttamente – vuoi perché tenuto troppo fermo e quindi sempre teso, vuoi perché non è allenato nel modo giusto – e l’organismo rimedia adattando il movimento e sovraccaricando altre parti. “I nostri corpi sono un insieme di sistemi interconnessi. Quando una parte soffre, può avere effetti a catena”, fa notare il fisioterapista.

Problemi a cascata
Questa debolezza ha conseguenze che si ripercuotono su tutto l’organismo. Dolore, intorpidimento e senso di disagio sono le prime sensazioni, non di rado male interpretate in un primo momento.”Il gluteo medio è un muscolo fissatore dell’articolazione dell’anca, perciò spesso il dolore che causa può essere confuso con il mal di schiena o il dolore all’anca”. Ma se non si interviene, le cose possono degenerare. Infatti il gluteo stabilizza il bacino, facilita il movimento e la postura corretta. Ne possono quindi derivare problemi di equilibrio, con un maggior rischio di cadute. “La sindrome del sedere morto non è una patologia vera e propria, ma può diventarlo”, avverte Nativi. A risentirne sono gli arti inferiori, la schiena e le anche, che si ritrovano un sovraccarico di lavoro per la mancata collaborazione del gluteo. “Ed ecco infiammazioni all’anca (trocanterite) e ai tendini dei glutei, disfunzione a livello lombare e poi problematiche sul passo, perché il cervello cerca di ridurre il dolore in un’area modificando la postura”. Articolazioni delicate come quelle delle ginocchia restano inevitabilmente coinvolte, ma il dolore può arrivare fino ai piedi e anche manifestarsi con attacchi di sciatica.

Ridestare il sedere
Considerata la miriade di problemi che ne derivano, la problematica va per quanto possibile prevenuta con un’attività fisica costante e regolare, ben strutturata. Ma se ormai già si riscontrano sintomi come “dolori a schiena e anche, difficoltà a fare i gradini o a stare in piedi da una posizione seduta, disagio o problemi di equilibrio camminando”, e aumenta il sospetto che possa trattarsi proprio di sedere morto, occorre cercare l’aiuto di un esperto – fisioterapista, osteopata o chiropratico – per inquadrare e contrastare il problema. “Ci sono differenti strade per accompagnare il paziente al recupero della funzionalità del medio gluteo e dell’anca, ma è indispensabile anche un impegno personale, meglio se con l’aiuto di un personal trainer”. Per prima cosa occorrono pause regolari durante il lavoro. “Dato che la colonna è ideata per il cammino, il corpo non è fatto per stare seduto. Perciò ogni ora bisogna alzarsi e camminare o stare in piedi per 5 minuti. Servono poi esercizi di rafforzamento per i glutei, come ponti e step-up”. Nativi spezza inoltre una lancia a favore dello stretching, tanto trascurato quanto efficace. Eppure, alcuni esercizi possono essere eseguiti perfino mentre si sta seduti alla scrivania: quindi le scuse della mancanza di tempo non reggono! “È utile incorporare allungamenti dei flessori dell’anca”. Infine, massima attenzione e consapevolezza riguardo alla postura. “Mantenere una colonna vertebrale neutrale quando si sta seduti e attivare il proprio core”, conclude il fisioterapista, attirando l’attenzione sull’importante gruppo di muscoli situati tra addome, vita, fianchi, zona bassa e centrale della schiena.

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