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“Ciao Fedez, mentre cantavi ad Ozieri io, padre del bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra, con mio figlio, chiedendogli di riaprire gli occhi. Potevi non cantare”: il papà di Gioele scrive al rapper

Ivan Putzu, padre di Gioele, il bambino di dieci anni morto a Ozieri in seguito all'impatto con una porta di calcio, si è rivolto direttamente al cantante milanese

di F. Q.
“Ciao Fedez, mentre cantavi ad Ozieri io, padre del bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra, con mio figlio, chiedendogli di riaprire gli occhi. Potevi non cantare”: il papà di Gioele scrive al rapper

“Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai dei figli”. Sono queste le parole con cui Ivan Putzu, padre di Gioele, il bambino di dieci anni morto a Ozieri in seguito all’impatto con una porta di calcio, si è rivolto direttamente al cantante milanese, che proprio in quelle drammatiche ore era impegnato sul palco per la festa cittadina.

“Io, in quel momento che cantavi ad Ozieri – scrive Putzu sul suo profilo Facebook – io, padre di Gioele, il bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra, con mio figlio, chiedendogli di riaprire gli occhi e chiedendo di prendere la mia vita, e di lasciare vivere lui. Noi abitiamo ad Olbia, siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni, e voleva vederti cantare dal vivo. Tutto questo non gli è stato possibile. Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore”, conclude Putzu.

In un video condisivo sui social nella giornata di ieri, domenica 15 settembre, è stato lo stesso Fedez, scagliandosi contro lo “stato di salute dell’informazione italiana”, a confessare di essere stato informato della tragica notizia poco prima di salire sul palco, motivo per cui aveva iniziato la sua esibizione con un minuto di raccoglimento dedicato al piccolo Gioele.

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