Ospite a Storie Italiane nella puntata di oggi 16 settembre, Maria Teresa Ruta ha raccontato della depressione che vive da tempo e di come la affronta. Un messaggio importante, per chi si trova nella stessa situazione e ha bisogno di capire quanto sia importante chiedere aiuto: “Io non pensavo che la depressione esistesse per me perché sono una persona solare, sempre sorridente e ottimista. Mia mamma ne ha sofferto e ne soffre ancora, quindi la temevo. Quando è arrivata ero ben presente con la testa. È successo dopo il mio primo parto e ho detto ‘va bene la vinco’, ma non è stato così, ho dovuto chiedere aiuto. Mi sono detta che con il secondo parto sarei stata pronta, e invece anche dopo la nascita di Gian Amedeo ho sofferto di una forma lieve di depressione” .
E Ruta ha continuato: “Poi due anni fa è arrivata la depressione neurochimica e ho dovuto cedere, per quella non avevo giustificazioni. Ho detto anche lì io ce la faccio da sola, io non l’ho mai rivelato, i pensieri miei non mi corrispondevano, io pensavo cose brutte . Roberto (Zapulla, il marito, ndr) lì mi ha detto ‘no devi andare dal medico’ e ho iniziato una cura. Adesso sono felice di averlo fatto ma ci ho messo 5-6 mesi in cui in quel buio che vedevo al mattino non mi volevo svegliare, alzare, vestire e lavare. Mi arrabbiavo con me stessa perché ho tutto, ho avuto tutto, la vita è stata generosa con me, tanto che persino mio fratello si è arrabbiato con me ‘ hai tutto, perché sei depressa?’, non è facile”.
La conduttrice ha spiegato che “l’evento scatenante” è stato la “perdita di mio papà”: “È stato un momento in cui mi sono sentita come se un pezzo di me molto profondo fosse andato via, io gli assomiglio tanto. Mi ha sempre capita e non mi ha mai giudicata, se stavo male faceva un passo indietro”. Poi la sua consapevolezza: “Non c’è una guarigione, c’è un percorso dove poi scendono i livelli dei medicinali in modo che tu ti senti tranquilla e serena e non ti vengono quei pensieri che ti angosciano. Per riprendermi e arrivare alla dose minima ci ho messo un anno circa”.