Cronaca

Contrabbando di orologi di lusso a Malpensa, maxi sequestro della Finanza: un giro d’affari stimato in 103 milioni di euro

Maxi sequestro all’aeroporto di Malpensa, dove la Guardia di Finanza ha requisito orologi di lusso per un valore di 23 milioni di euro. Due uomini e una donna sono accusati di contrabbando. Con loro, al centro dell’inchiesta dei finanzieri del comando di Varese, ci sono anche due società di spedizioni per le quali lavoravano i […]

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Maxi sequestro all’aeroporto di Malpensa, dove la Guardia di Finanza ha requisito orologi di lusso per un valore di 23 milioni di euro. Due uomini e una donna sono accusati di contrabbando. Con loro, al centro dell’inchiesta dei finanzieri del comando di Varese, ci sono anche due società di spedizioni per le quali lavoravano i tre indagati.

L’inchiesta è partita dalla denuncia di un altro dipendente delle società coinvolte, che ha segnalato alle autorità quello che stava accadendo. Un provvedimento identico a quello di sequestro emesso dal Gip del tribunale di Busto Arsizio Piera Bossi era stato emesso lo scorso 3 novembre per un valore di un milione di euro. La guardia di Finanza parla di un vero e proprio sistema di contrabbando che gira attorno al commercio illegale di 64 mila orologi di lusso. I tre dipendenti della società di spedizione sono accusati di aver importato in Italia da Hong Kong orologi di marche come Cartier, Rolex, Chopard e Bulgari. Sarebbero almeno 80 i casi di contrabbando – tutti eseguiti aggirando dazi e Iva – e commercio, in nero, anche a commercianti della zona. Un’attività illegale portata avanti per almeno due anni, con un giro d’affari stimato per 103 milioni di euro.

Gli orologi erano accompagnati da false fatture estere e venivano portati in Italia tramite l’aeroporto milanese formalmente assoggettati al regime doganale di “Transito Comunitario”, cioè senza alcuna applicazione di dazi e Iva perché destinati – a detta dei truffatori – ad una base militare americana in Italia – risultata totalmente estranea alla vicenda – che gode dunque di extraterritorialità. Una volta passati in Italia e ritirati, gli orologi venivano venduti sotto banco.