Il conduttore con i record sanremesi sulle spalle è il nuovo volto del Nove. È sul canale che lo scorso anno ha accolto Fabio Fazio che dal 22 settembre, in simulcast su tutte le reti per il debutto, condurrà nell'access prime time "Chissà chi è", già noto al pubblico come "Soliti Ignoti" e altri due programmi
“Non posso negare che non c’era nessuno nell’ultima registrazione di Affari Tuoi, non c’era nessun dirigente. E non posso negare che mi sia dispiaciuto, ma più per tutta la squadra che per me. La Rai ha fatto di tutto economicamente per trattenermi. Sulla scrivania del mio avvocato c’erano due bozze di contratto, una del Nove e una della Rai, ed erano identiche. Gli stessi soldi, la stessa durata. Dal punto di vista affettivo, certamente, qualcosa è mancato“, parole chiare arrivano da Amadeus. Il conduttore risponde alle domande di FqMagazine nel corso della presentazione alla stampa dei Palinsesti del gruppo Warner Bros. Discovery nell’aula magna dell’Università Cattolica di Milano.
Il conduttore con i record sanremesi sulle spalle è il nuovo volto del Nove. È sul canale che lo scorso anno ha accolto Fabio Fazio che dal 22 settembre, in simulcast su tutte le reti per il debutto, condurrà nell’access prime time “Chissà chi è“, già noto al pubblico come “Soliti Ignoti“, e a seguire dalle 21.30 uno show musicale dal titolo “Suzuki Music Party” (“Non è un piccolo Sanremo”, dice il conduttore), in attesa de “La Corrida” in onda da fine ottobre. “Sono felice e galvanizzato come quando avevo 30 anni e facevo i miei primi programmi”, spiega Amadeus che ora sulla carta d’identità segna sessantadue anni.
“Ho fatto una scelta diversa, può sembrare una follia, il tempo lo dirà. La mia sensazione è che alcuni miei punti fermi non c’erano più, non ne faccio una questione politica, ho lavorato con tutti, con Teresa De Santis e con Stefano Coletta. Carlo Fuortes mi costrinse a fare altri due Festival quando io pensavo di aver finito. A una certa età contano i rapporti umani, ti accorgi che ti vogliono bene da piccole cose: una cena o un pranzo informale, la visita nel camerino o in studio, questo fa molto. So che non vedrò il 28% di share, ma so che ogni punto di share in più è un grande traguardo”, inviando un messaggio chiaro a Viale Mazzini e togliendosi, seppur con stile, qualche sassolino dalla scarpa.
Azienda verso cui sembra mostrare comunque riconoscenza: “Resto innamorato della Rai, ho avuto tanto e ho dato tanto. Ho impiegato due mesi prima di dire sì. Sono attratto dalle cosiddette ‘sfide impossibili’, ogni punto di share diventa fondamentale”. Nel suo presente e futuro Discovery, nessuna trattativa – assicura il conduttore – con Mediaset e il rebus Fiorello non trova per ora soluzione: “È più di un fratello, ma non abbiamo mai parlato di un programma insieme. Non so se ci sarà opportunità di vederci insieme, io ovviamente spero di sì, ma in caso non so quando, dove e come. Vediamo cosa accadrà”, per ora lo showman resterà sul suo divano di casa, come ha ribadito più volte.
Cambio di rete, cambio di vita e cambio di città, con un ritorno stabile a Milano. Una decisione condivisa con sua moglie e i suoi figli: “Giovanna oggi lavora con Antonella Clerici ed è felice così”, ha detto l’ex volto Rai smentendo le varie notizie circolate nei mesi scorsi. “Ci abbiamo provato ma ci ha dato picche”, ha aggiunto Laura Carafoli. Un breve passaggio sull’ex manager Lucio Presta che in diverse occasioni ha “colpito” pubblicamente il suo assistito (“Se ne occuperanno gli avvocati qualora ce ne fosse bisogno”) e ha ammesso di non aver visto Stefano De Martino alla guida di “Affari Tuoi“: “Non lo faccio mai con i programmi che ho condotto, sarebbe come guardare cosa fa la tua ex con il nuovo fidanzato”, ha scherzato Amadeus.
Ricordando però il fenomeno esploso in access e il comportamento di Viale Mazzini: “Sono felice di aver consegnato un prodotto così forte alla Rai. Non dimentichiamo che quando l’ho ripreso era stato chiuso anni prima al 16%. Affari Tuoi è un gioco che mi ha sempre affascinato e molti mi davano del pazzo quando l’ho ripescato. Mi dispiace solo leggere confronti con l’anno scorso. È una macchina che va guidata, mi avrebbe fatto piacere sentire dei ringraziamenti per aver lasciato una macchina perfetta”. E ora inizia una nuova storia, all’auditel l’ardua sentenza.