Politica

Se devo usare i superpoteri come Salvini, meglio non averli

di Michele Sanfilippo

Chi di noi da ragazzino, con la meravigliosa ingenuità che può avere solo un bambino, non ha sognato almeno una volta di avere i poteri dell’Uomo ragno per poter raddrizzare i torti e ristabilire un minimo di giustizia? Ovviamente, per la maggioranza di noi, quello è rimasto un sogno. Eppure ci sono persone che i superpoteri li hanno ricevuti davvero eppure li hanno usati in maniera piuttosto discutibile, per usare un eufemismo. Una di queste persone è Matteo Salvini.

Dopo un’infanzia ordinaria, verso i 16 anni ha frequentato per un po’ un famigerato Centro Sociale di Milano dimostrando di avere qualche desiderio di vivere in un mondo un po’ più decente. Poi è accaduto qualcosa, su cui chi ha figli adolescenti farebbe meglio ad indagare, e s’è iscritto alla Lega Nord nella quale ha militato fino a diventarne il segretario.

A lui si deve l’abbandono della dimensione regionalista della Lega Nord, che, a suo dire, ne avrebbe limitato l’azione riformatrice a poche regioni del Nord, per spostarne l’orientamento verso una visione marcatamente nazionalista e patriottica. Tutto questo quando la Meloni era al 4%. Lo spostamento, nel breve termine, ha dato i suoi frutti in termini di consenso e, per essere più nella parte, nella miglior tradizione del Dio, Patria e Famiglia adottata anche dalle destre di Russia e Usa, ha adottato una versione reazionaria della religione (cattolica nel suo caso) che neanche Papa Ratzinger avrebbe osato sostenere.

Infine, ha pensato di reclutare nelle file del partito un fine pensatore del calibro di Vannacci, uno statista degno di un Churchill, uno che crede che sia ora di raddrizzare questa nostra Italia dove tutto sta andando alla rovescia per poter affermare a buon diritto: prima gli italiani (possibilmente eterosessuali), gli altri si arrangino. Il consenso però è cominciato a calare vistosamente con la partecipazione al governo Draghi, per riversarsi sulla destra storica, cioè il partito della Meloni, che era rimasta all’opposizione.

In tutta questa sua avventura politica Salvini i superpoteri li ha ricevuti davvero. Ha ricoperto due volte la carica di ministro (prima degli interni e poi delle infrastrutture e trasporti) eppure più che per l’azione politica s’è distinto per l’incessante attività di comunicazione svolta su tutti i social media per parlare di tutti (non gliene sfugge uno) gli eventi di cronaca che riguardano:
– crimini commessi da extracomunitari: per stigmatizzare il loro comportamento riprovevole e pericoloso per la purezza della tradizione italica
– proprietari di negozi che sparano a ladri (perlopiù extracomunitari): per rivendicare la legittimità del loro diritto all’autodifesa.

Un’altra delle sue missioni, svolta instancabilmente, oggi anche grazie al suo sodale e fido ministro Piantedosi, è quella del respingimento degli immigrati (o clandestini come ama definirli). Non importa se sulle navi ci siano bambini, donne incinte o persone in fuga dalla povertà o dalla guerra, non importa se si rischiano le tragedie; ciò che conta davvero è rendere difficile il lavoro dei, a loro dire, sedicenti soccorritori magari facendogli fare, dopo il salvataggio, un ulteriore viaggetto di un paio di giorni per trovare il porto più “idoneo” per lo sbarco.

Mi chiedo se dorma bene la notte e mi chiedo anche cosa direbbe il ragazzo che era all’uomo che è oggi. Forse direbbe che sarebbe stato meglio non averli i superpoteri.

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