Il numero di reati denunciati nelle grandi città italiane è in aumento. Questo è quanto emerge dalla Classifica sui Tassi di Criminalità pubblicata dal Sole 24 Ore sulla base dell’annuale raccolta dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Milano, Roma e Firenze le tre città metropolitane con il più alto numero di denunce. Il campione statistico considerato ha registrato oltre 6mila episodi ogni 100mila abitanti. Secondo quanto riportato dal quotidiano infatti, i reati denunciati tornano a salire ed è la prima volta dal 2013. I reati emersi dall’indagine nel 2023 sono stati 2,34 milioni.

I dati – Tra le 106 province mappate dal dipartimento, quasi una denuncia su tre è stata depositata nei capoluoghi di 14 città metropolitane. Il 15% dei reati, scrive il Sole, è stato denunciato nelle città di Milano e Roma. Sulla base di quando evidenziato, il dato in questione deve essere rapportato ad alcuni fattori rilevanti: nelle due metropoli vive il 13% della popolazione italiana e sono tra le mete più ambite per numero di visitatori annuali. La città meneghina si conferma nel 2023 il territorio con più denunce in rapporto al campione considerato. Sono 7.093 ogni 100mila abitanti. In testa i furti, seguiti da rapine, violenze sessuali e reati connessi agli stupefacenti. Nella Capitale invece, sono 6.071 denunce ogni 100mila abitanti. In base ai dati, criminalità predatoria e fenomeni legati al degrado urbano sono in aumento. Firenze infine, località particolarmente amata dai turisti, diventa maglia nera per denunce di rapina (136 ogni mille abitanti) e si aggiudica il terzo posto sul podio. Le rapine in pubblica via, riporta il Sole, sono cresciute del 56% solo nell’ultimo anno.

Seguono Rimini (4ª), Torino (5ª), Bologna (6ª), Prato (7ª), Imperia (8ª), Venezia (9ª) e Livorno (10ª). Non figura nella Top10 Napoli che si trova invece alla dodicesima posizione. Con il minor numero di denunce, agli ultimi posti in classifica: Pordenone, Benevento, Treviso, Potenza e Oristano.

A livello nazionale, riferiscono gli esperti, l’Italia è però più sicura rispetto a 10 anni fa. Non c’è un allarme sociale ma “l’aumento che si rileva nel breve e medio periodo – dice al Sole Marco Dugato, ricercatore dell’osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano – va comunque monitorato, in particolare per alcune tipologie di reato”. “Ciò che preoccupa è l’aumento di una criminalità meno pianificata, ma più aggressiva. Sempre più spesso infatti, atti criminali come rapine e reati predatori non sono legati a ragioni economiche ma ad un clima di maggiore aggressività nelle relazioni personali” ha proseguito. Il dato del 2023 deve quindi essere contestualizzato sulla base di un trend di lungo periodo, il cui valore più basso è stato registrato nel 2019.

Il ricercatore ha poi evidenziato come le truffe e le frodi informatiche siano in aumento a seguito della diffusione della tecnologia. Nel 2023 sono state denunciate 302mila truffe informatiche (+10,3% sul 2022). A crescere sono poi i reati violenti tra cui le rapine in pubblica via (16.561 episodi nel 2023, in crescita del 9,5% sul 2022) e le percosse (16.645 denunce, +3,1% su base annua e +15,6% sul 2019). Per quanto riguarda invece gli omicidi volontari, “non c’è un aumento rilevante. In Europa siamo il paese con il più basso tasso di omicidi in rapporto alla popolazione” ha commentato il sociologo Marzio Barbagli. Sono 341 gli episodi registrati nel 2023 con un’aumento della violenza in ambito familiare.

Da non sottovalutare inoltre, un fattore sociologico importante: è cresciuta la sensibilità dell’opinione pubblica in merito a determinati reati come l’estorsione e la violenza sessuale. Rispetto al 2019 infatti, il numero di denunce per entrambi i reati è aumentato. Per altre tipologie di reati invece giocano un ruolo cruciale le forze dell’ordine, come è il caso del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

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