Diritti

Carceri, il report del Garante dei detenuti: 67 suicidi da inizio anno, 19 in più rispetto al 2023. E il sovraffollamento supera il 130%

Sono 67 i detenuti suicidi dall’inizio dell’anno, 19 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. A comunicarlo è il Collegio del Garante nazionale delle persone private della libertà personale, nel Focus suicidi in carcere aggiornato al 16 settembre. Tra le vittime, 65 erano uomini e due donne: 36 gli italiani (il 54%) e 31 […]

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Sono 67 i detenuti suicidi dall’inizio dell’anno, 19 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. A comunicarlo è il Collegio del Garante nazionale delle persone private della libertà personale, nel Focus suicidi in carcere aggiornato al 16 settembre. Tra le vittime, 65 erano uomini e due donne: 36 gli italiani (il 54%) e 31 gli stranieri, provenienti da 15 diversi Paesi. L’età media di chi ha scelto di togliersi la vita è di circa quarant’anni: la fascia in cui si registrano più suicidi, ben trenta, è quella tra i 26 e i 39 anni. Segue la fascia tra i 40 e i 55 anni, con 18 decessi, quella tra i 18 e i 25 (sette persone), quella tra i 56 e i 69 (11). Tra chi si è ucciso nel 2024 compare anche un ultrasettantenne. Due dei suicidi sono avvenuti all’esterno dei penitenziari, tra cui quello del penultimo detenuto a togliersi la vita, uscito dalla casa circondariale dell’isola di Gorgona (Livorno) per un permesso premio.

Per quanto riguarda la posizione giuridica, 29 dei 67 suicidi erano condannati in via definitiva (il 43%), mentre nove avevano una posizione cosiddetta “mista con definitivo”, cioè almeno una condanna definitiva e altri procedimenti penali in corso; 24 persone, il 36%, erano in attesa di primo giudizio. Dall’analisi è emerso che la maggior parte delle vittime, 34, era accusata o era stata condannata per reati contro la persona: in 13 casi per omicidio (tentato o consumato), in otto per maltrattamenti in famiglia e in quattro per violenza sessuale. A seguire la categoria dei reati contro il patrimonio, che ricorre in 23 casi. Aumenta anche il numero dei tentativi di suicidio: nel 2024 sono già 1.529, 109 in più dell’anno scorso.

Il report fornisce anche i dati sul sovraffollamento delle carceri, pari al 131,77%: al 16 sttembre, a fronte di 46.929 posti disponibili, nelle strutture penitenziarie italiane sono presenti 61.840 detenuti. Andando indietro negli anni, al 30 giugno 2022 l’indice di sovraffollamento era al 115,36% (47.539 i posti disponibili, 54.482 i detenuti presenti); all’8 giugno 2023 l’indice era del 120,08% (47.704 i posti disponibili, 57.284 i detenuti presenti).

Nelle stesse ore Valentina Calderone e Stefano Anastasia, Garanti dei detenuti rispettivamente per Roma e per il Lazio, denunciano un altro suicidio nel carcere capitolino di Regina Coeli, “il terzo dall’inizio dell’anno, ancora in VII sezione. In attesa che il governo finalmente faccia qualcosa contro il sovraffollamento, che è certamente concausa di questa terribile sequenza di suicidi (oggi a Regina Coeli ci sono 1.168 detenuti per 626 posti regolamentari effettivamente disponibili), torniamo a chiedere la chiusura della VII sezione e la riorganizzazione a Regina Coeli di una sezione di accoglienza degna di questo nome, cui dare spazi e personale qualificato per la prevenzione del rischio suicidario”, scrivono.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).