Calcio

Nuova Champions League al via: le cinque italiane ai nastri di partenza tra poche luci, tante ombre e mille interrogativi | programma

Cinque italiane ai blocchi di partenza della Champions, ma la nostra squadra più in forma quest’anno è fuori dalle coppe europee: il Napoli ha spiccato il volo in campionato dopo lo 0-3 di Verona nell’esordio e Antonio Conte è già diventato il re della città. La Champions, con la tre giorni di questa settimana in […]

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Cinque italiane ai blocchi di partenza della Champions, ma la nostra squadra più in forma quest’anno è fuori dalle coppe europee: il Napoli ha spiccato il volo in campionato dopo lo 0-3 di Verona nell’esordio e Antonio Conte è già diventato il re della città. La Champions, con la tre giorni di questa settimana in cui sarà battezzata la formula a girone unico, accoglie per la prima volta cinque club italiani, ma ci arriviamo con il fiatone e qualche ombra.

JUVENTUS – La Juventus affronta martedì pomeriggio a Torino il lanciatissimo PSV Eindhoven, quindici punti in cinque giornate di Eredivisie. Musica diversa in casa bianconera: due vittorie nelle prime due giornate di campionato ed elogi a mani basse per Thiago Motta, ma i pareggi, doppio 0-0 con Roma ed Empoli, hanno frenato gli entusiasmi. Il simbolo dei tormenti è Vlahovic, un giorno campione, quello dopo sopravvalutato: un film già visto. Detto che a Motta è stata consegnata una squadra superiore rispetto a quella gestita un anno fa da Max Allegri, i problemi di crescita, quando si abbraccia un nuovo progetto, sono inevitabili. La Juventus torna in Europa dopo una stagione di penitenza per i guai italiani, esattamente 684 giorni dopo l’ultima esperienza in Champions, 1-2 in casa con il PSG il 2 novembre 2022. Motta gonfia il petto: “La vecchia formula mi piaceva, ma sono sicuro che apprezzerò anche questo format a girone unico. L’orgoglio di ritrovare la Champions è innegabile, questo torneo è l’habitat naturale per la Juve. Vlahovic? Non è solo colpa sua se nelle ultime due gare non abbiamo segnato”. La gara contro il PSV battezzerà il ritorno ufficiale di Giorgio Chiellini, nuovo responsabile delle relazioni istituzionali della Juve: l’ex difensore, 561 presenze in bianconero, ha una laurea in economia e un master come manager dello sport.

MILAN – In serata, poco dopo il triplice fischio di Juve-PSV, toccherà al Milan, impegnato al Meazza contro il Liverpool. Il facile 4-0 sul Venezia ha calmato le acque rossonere dopo il brutto avvio di campionato. Fonseca ha ripreso fiato. Leao e Hernandez si sono messi alle spalle l’episodio del cooling break dell’Olimpico con una buona prestazione. A Milanello è stato avvistato persino Ibrahimovic, finora dirigente abbastanza defilato. Il Liverpool ha perso sabato all’Anfield contro i “garibaldini” del Nottingham Forest e Arne Slot ha vissuto la prima giornata difficile dopo una partenza lanciata, ma Fonseca non si fida: “Se regali un’occasione a una squadra come questa, sei morto”. I Reds tornano in Champions diciotto mesi dopo il ko (0-1) incassato il 15 marzo 2023 sul campo del Real Madrid. Il club da allora è profondamente cambiato: via Klopp, via dirigenti di primo livello, rinnovamento in profondità del parco giocatori. Milan e Liverpool rappresentano la crema del calcio mondiale: tredici Champions in totale. Luci al Meazza e la musica di Lucio Dalla come sottofondo.

INTER – L’1-1 di Monza, con il parzialissimo alibi del turn over, ha aperto qualche crepa nelle certezze dei campioni d’Italia. All’improvviso, una serie di questioni: difesa con qualche giro a vuoto, alcune seconde linee – Asslani su tutti – che fanno rimpiangere i titolari e, incredibile, la crisi di Lautaro, a segno solo una volta nelle ultime dodici gare di serie A. La sfida di mercoledì sera in casa del Manchester City fa ritrovare di fronte le due squadre dopo la finale Champions di Istanbul persa 1-0 dall’Inter il 10 giugno 2023, ma parlare di rivincita non ha senso. Ha senso invece capire quanto sia profonda nell’Inter l’anima “europeista”. Il Manchester City arriva a questo match con le prime battute del processo sulle 115 presunte violazioni del fair play della Premier League: l’esito potrebbe portare a una sentenza pesante e mettere persino in discussione il futuro del club. In attesa della sentenza, prevista entro gennaio 2025, il City è partito di slancio, con quattro vittorie su quattro in campionato ed è legato mani e piedi ai gol di Erling Haaland, già a quota 9 in classifica cannonieri, con la strabiliante media di una rete ogni 40 minuti.

BOLOGNA – Ritrovare la Champions sessant’anni dopo l’avventura isolata della squadra di Fulvio Bernardini è già un grande evento per il Bologna, ma la sensazione è che sia più preparata la città rispetto alla squadra. Andrea Mingardi, figura storica della nazionale cantanti, tifosissimo dei rossoblù, ha scritto “Bologna in Champions League” per celebrare l’avvenimento. Il match al Dall’Ara contro lo Shakhtar Donetsk sarà uno straordinario happening, peccato che la squadra non ci arrivi a vele spiegate. Il Bologna ha perso giocatori importanti, sacrificati in nome del bilancio ed è stato affidato a Vincenzo Italiano per il dopo-Motta: una scelta, sul piano tecnico, di continuità. In campionato l’avvio è stato a fari spenti: tre pareggi e una sconfitta. Tutto preventivabile – lavori in corso, cantiere aperto, calciatori nuovi -, ma forse ritrovare la Champions dopo sei decenni avrebbe meritato qualche certezza in più. Il gol del 2-2 last minute a Como, firmato da Iling-Junior, è un inno alla speranza.

ATALANTA – Giovedì il ritorno in Champions dopo il trionfo nell’Europa League e che ritorno: a Bergamo si presenta l’Arsenal di Mikel Arteta, fresco di 1-0 nel derby contro il Tottenham. Il 3-2 sulla Fiorentina ha celebrato il rientro in grande stile di Lookman dopo il mal di pancia estivo e il tentativo di fuga, direzione PSG: il nigeriano ha riportato al successo la banda di Gasperini dopo due ko di fila. L’Atalanta gioca sempre un bel calcio, ma sta incassando qualche gol di troppo. Lo stesso allenatore nerazzurro non nasconde il problema: “È dalla prima giornata di campionato che commettiamo qualche disattenzione ed è ora di smetterla”. La sensazione, forte, è che manchi un top player al centro della retroguardia. Tra le certezze, il bomber italo-argentino Retegui, quattro gol, tre dei quali di testa, record tra i campionati top europei. Sta marciando bene anche Brescianini, fresco di esordio in Nazionale. Splendido, ora che è completato, lo stadio Gewiss: la cornice ideale per riascoltare la musichetta – ritoccata – della Champions.