Oggi Sara Errani è fiera di se stessa, ha al collo la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Parigi 2024 con Jasmine Paolini e nella sua bacheca gli Us Open vinti con Andrea Vavassori. Gli apici di un 2024 magico, in cui la tennista azzurra è tornata definitivamente a collezionare vittorie, in doppio e non solo. Sara Errani era stata la miglior tennista d’Italia già un decennio fa: tra il 2021 e il 2014 vinse tutti i tornei del Grande Slam in doppio, vinse la sua terza Fed Cup con l’Italia e raggiunse la posizione numero 5 nel ranking Wta in singolare, arrivando anche in finale al Roland Garros. Perché c’è un prima e un dopo nella carriera di Errani. E la data spartiacque è il 16 febbraio 2017. Di questo e di molto altro la tennista ha parlato in un’intervista al Corriere dello Sport.

“Non dormivo la notte, avevo un’ansia pazzesca. Ho sopportato quel lungo periodo grazie alla mia testardaggine. Adesso che ho realizzato tutti i miei sogni posso dirlo: sono fiera di me stessa“. Sara Errani racconta appunto la sua rinascita. Da una vicenda nata da un controllo antidoping del 16 febbraio 2017 a cui la tennista risultò positiva. Errani si difese a spada tratta, spiegando di essere stata vittima di una contaminazione del cibo, in particolare dei tortellini di sua mamma. Fu squalificata per un totale di 10 mesi per quella che anche la Federazione internazionale stabilì essere una contaminazione alimentare. E poi il successivo processo penale fu archiviato. Da lì cominciò la sua risalita.

“Dentro di me sentivo che avrei potuto superare tutte le difficoltà, i risultati non arrivavano ma ero consapevole di poter ritrovare la felicità in campo e, di conseguenza, le vittorie. Il tennis, per me, è sempre stato amore e non avrei potuto terminare la carriera in malo modo”, spiega Sara Errani, che in quel momento aveva ricominciato dal nulla, con una classifica oltre la posizione numero 300 al mondo. A 37 anni, oggi, Errani ha ritrovato la felicità e le vittorie. Ai Giochi Olimpici è arrivato un oro in coppia con Paolini: “È stato un momento stupendo già dopo la vittoria in semifinale, a medaglia assicurata”, racconta. Svelando un aneddoto sugli ottavi di finale di Parigi: “Credo che, col senno di poi, sia stato il match decisivo di tutto il torneo. Jasmine aveva perso contro la Schiemdlova un match combattutissimo sotto un sole cocente, negli spogliatoi era stanca e delusa. Ha fatto uno sforzo disumano per giocare quel doppio, credo che in parte lo abbia fatto più per me che per se stessa. Sapeva quanto ci tenessi“.

Con Paolini, Errani ha vinto anche gli Internazionali al Foro Italico di Roma. Ma l’altro grande successo è arrivato agli Us Open con Andrea Vavassori: “A Wimbledon ci siamo conosciuti meglio, allenandoci spesso insieme. La vittoria a New York è stata bellissima, giocheremo insieme anche agli Australian Open”. Infatti per Sara Errani non è finita qui, nonostante questo avrebbe dovuto essere il suo ultimo anno di carriera: “Avevo pensato che avrei partecipato all’Olimpiade e avrei smesso. Ma mi sto divertendo tanto, poi Paolini non mi permette di ritirarmi”, scherza Errani. Che ora pensa un torneo alla volta: “Per adesso ho in programma un altro anno, in cui dovrò capire come gestire singolare e doppio”.

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