In questa stagione a Machu Picchu dovrebbe piovere meno di quanto non sia accaduto in questi giorni. E infatti poco ci è mancato che l’acqua trasformasse in tragedia la vacanza di molti turisti. Chi scrive ha sfiorato il grave incidente del bus turistico che si è schiantato sulla strada per il sito archeologico, semplicemente perché era a bordo di quello successivo. Così il pullman di turisti l’ho visto schiantato davanti ai miei occhi. E no, non solo di pioggia si è trattato. Per vedere una delle sette meraviglie del mondo funziona così: si arriva con un treno iperturistico (rigorosamente a gasolio) fino a un villaggio a quaranta minuti dal sito vero e proprio. Poi si organizzano dei bus che a partire dalle 5 del mattino fanno avanti e indietro per portarti a destinazione: tutto stupendo. Poi magari non ti aspetti che a 2500 metri di altezza piova in continuazione. Qui invece sì. E la strada non è asfaltata, e sembra costruita con un pavé che evidentemente è molto scivoloso. Tanto che causare un disastro? Pare di sì, soprattutto se si guida velocemente, come in Perù capita spesso.

La dinamica dell’incidente che ha coinvolto anche dei turisti italiani è infatti, e purtroppo, banale: un autista ha sottovalutato le curve nella discesa dal sito archeologico al villaggio e soprattutto il terreno bagnato dall’abbondante pioggia che ieri ha accompagnato, pur senza impedirla, la visita. I bus per il viaggio di ritorno hanno presto accumulato ritardo: nel giro di un paio di curve uno di quelli partito aveva perso il controllo finendo nel burrone e causando molti feriti, alcuni dei quali gravi e subito trasportati nel villaggio di Ollantaytambo in treno, ad altre due ore di distanza dal sito archeologico. La dinamica è stata impressionante, hanno poi raccontato in treno alcuni degli sfortunati che hanno vissuto l’incidente in prima persona, riportando (per loro fortuna) solo lividi e fratture. Perché ad altri è andata peggio: l’incidente ha causato diversi feriti gravi, dall’autista ai componenti di un gruppo di messicani, immediatamente trasportati in ospedale a differenza degli altri passeggeri.

Dopo l’incidente, si sono inevitabilmente formate code di centinaia di metri coi turisti ansiosi di riprendere uno degli autobus per rientrare al villaggio mentre le ambulanze aspettavano i feriti non gravi per soccorrerli. Tra i turisti italiani, si sono viste persone con punti di sutura, labbra spaccate e occhi gonfi. E soprattutto tanta paura. In Perù quello della guida è un problema serio e i turisti non ci mettono molto ad accorgersene, perché anche gli autisti che lavorano per loro guidano spesso a gran velocità, convinti di conoscere le strade e di non correre pericoli. Purtroppo non è così.

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