Dopo il tentativo fallito nel calcio, quello parzialmente riuscito nel golf e quello di cui si vocifera nel tennis, ecco anche la “Superlega” dell’atletica leggera. Così è già stato ribattezzato l’arrivo della Grand Slam Track, il progetto ideato dall’ex campione olimpico Michael Johnson. Di che cosa si tratta? Una competizione professionistica tra gli atleti d’élite del panorama mondiale, che competono tra loro quattro volte all’anno in mega-eventi. Gli obiettivi? Sono quelli di qualsiasi “Superlega”: promette di rivoluzionare il mondo dell’atletica, garantendo più soldi agli atleti e una visibilità maggiore per tutto il movimento, con uno spettacolo di livello globale. Per ora, ovviamente, sono solo chiacchiere. Anche se la Grand Slam Track ha fissato una data per il debutto: l’aprile del 2025. Sui dettagli del primo evento, però, si sa poco o nulla.
Le origini del progetto
Michael Johnson, leggenda dell’atletica con quattro ori olimpici e otto medaglie mondiali, considerato il più grande quattrocentista di tutti i tempi, ha osservato per anni come il suo sport non sia riuscito a fare quel salto verso la popolarità globale che invece ha caratterizzato altre discipline, come il tennis. Escluso quello che è stato il fenomeno Usain Bolt, l’atletica riesce veramente a catalizzare l’attenzione del mondo solo ogni 4 anni, alle Olimpiadi. E questo si riflette anche sui guadagni degli atleti. La Repubblica ha calcolato che il campione olimpico dei 100 metri Noah Lyles in questa stagione ha raccolto circa 130.000 dollari di montepremi. Jannik Sinner, solo vincendo gli Us Open, ha incassato 3,6 milioni di dollari. Cifre che dimostrano l’enorme divario tra il giro di affari del tennis e quello dell’atletica. Johnson quindi con la Grand Slam Track vorrebbe rendere l’atletica uno sport più appetibile per gli sponsor e le emittenti televisive, aumentando di conseguenza anche il livello dei premi in denaro. Il progetto, finanziato da 30 milioni di dollari raccolti tramite investitori e partner strategici come Winners Alliance, è già in fase avanzata di preparazione. Tra i primi atleti ad aver aderito alla lega figurano nomi di spicco come Sydney McLaughlin-Levrone, primatista mondiale dei 400 ostacoli, e Fred Kerley, argento a Tokyo dietro a Marcell Jacobs e bronzo ai Giochi di Parigi quest’estate sempre nei 100 metri.
Il format della Grand Slam Track
La Grand Slam Track sarà strutturata su quattro tappe annuali, due delle quali negli Stati Uniti e due internazionali. Il circuito comprenderà 12 categorie di atleti, suddivise in gruppi maschili e femminili e in base alle specialità, che spaziano dalle gare di sprint (come i 100 e i 200 metri) fino alle lunghe distanze (3000 e 5000 metri). Non saranno incluse, per il momento, le discipline di salto e di lancio. Ogni meeting offrirà un montepremi da capogiro: i vincitori delle singole gare porteranno a casa 100mila dollari, con premi scalati fino all’ottavo posto, che riceverà comunque 10.000 dollari. Per intenderci, quello che sempre Lyles ha ottenuto vincendo la tappa londinese della Diamond League.
A rendere la competizione una vera Superlega, con uno spirito elitario, è soprattutto la selezione dei partecipanti: 48 atleti fissi, sotto contratto, che gareggeranno in tutti e quattro gli eventi della stagione, e 48 atleti variabili, invitati in base alle loro prestazioni stagionali e allo stato di forma. Ma anche in base alle eventuali assenze per infortunio. Comunque un circolo di meno di 100 atleti che – almeno nelle intenzioni – dovrebbero rappresentare il gotha della corsa a livello mondiale. Un modo per creare dei personaggi che siano più riconoscibili dal pubblico.
Le sfide e le prospettive future
Sebbene la Grand Slam Track faccia grandi proclami, esistono ancora alcuni punti interrogativi. Lo stesso Noah Lyles, pur essendo in trattativa per aderire al circuito, ha espresso perplessità riguardo alla copertura mediatica. In un’intervista recente, il velocista ha sottolineato che uno degli aspetti cruciali per il successo della lega sarà la trasmissione televisiva: “A cosa serve realizzare grandi tempi e grandi spettacoli se nessuno li guarda?”, si è chiesto. La Superlega di Michael Johnson, infatti, non ha ancora annunciato un contratto con una o più emittenti.
Lyles ha toccato un punto chiave: per rendere l’atletica un vero business, non basta organizzare gare spettacolari e mettere in palio ricchi premi. È fondamentale che lo sport trovi spazio sui principali canali televisivi e piattaforme digitali, affinché i fan possano seguire i loro atleti e creare quel legame emotivo che è alla base del successo di sport come il calcio, la Nba o il tennis. Se Michael Johnson riuscirà a risolvere questo nodo cruciale, la Grand Slam Track potrebbe davvero segnare una svolta epocale per l’atletica leggera. Non solo per l’aspetto economico, ma anche per la capacità di attrarre nuovi tifosi e sponsor. In attesa del debutto del 2025, il mondo dell’atletica osserva con interesse e tanti dubbi questa nuova avventura.