Udine in cima alla Serie A, l’Everton dei Beatles a zero punti in Premier: clic and flop della nuova puntata dedicata a calcio italiano ed internazionale.
CLIC
UDINESE
Facile, come un rigore calciato a porta vuota: l’Udinese vince a Parma 3-2 dopo essersi ritrovata sotto di due gol e si isola in vetta alla classifica. Alzi la mano chi avrebbe immaginato tutto questo: nessuno osa. Dieci punti, più 3 nella differenza reti, i tifosi che cantano “la capolista se ne va”. L’ultima volta di Udine in cima alla serie A risale a 13 anni fa: c’era Francesco Guidolin al comando. Ora c’è Kosta Runjaic, ex Legia Varsavia, carta d’identità da giramondo: è nato a Vienna, ha il passaporto tedesco e le origini sono jugoslave. Se continua così, riceverà anche la cittadinanza italiana, anzi friulana. Restare in vetta sarà dura, ma finché dura, come dicono a Udine, sarà uno spasso.
CONTE
Uno sberlone a Verona nella prima di campionato, poi il Napoli ha spiccato il volo. C’è Lukaku, è rimasto Kvara, è arrivato Buongiorno, ma soprattutto c’è Antonio Conte. L’uomo giusto al posto giusto nell’anno giusto. La resurrezione del Napoli è lui, il resto è noia.
BARONI
Il mercato non ha certo rinforzato la Lazio, anzi. La piazza contesta in modo quasi ossessivo il presidente Lotito: si gioca sempre con un sottofondo di contestazione. Marco Baroni non si scompone e la Lazio si ritrova al sesto posto, in piena zona Europa League, con il doppio dei punti rispetto la Roma. Giù il cappello di fronte a un professionista serio.
CUTRONE
Risponde ai messaggi osceni e alle minacce di morte ricevuti sui social dopo il rigore fallito contro l’Udinese con una superba prestazione contro il Bologna. Il Como si fa raggiungere al 95’, ma lui esce dal campo a testa altissima.
HAALAND
Nove gol in quattro partite di Premier, media una rete ogni 40 minuti. Prima del match contro il Brentford è colpito da un lutto profondo – è scomparso il miglior amico del papà, uno di famiglia -, ma lui si carica il City colpito a freddo dopo pochi secondi e ribalta il risultato. Devastante, implacabile, solido. Un fuoriclasse.
FLOP
ROMA
Tre punti in quattro gare, pareggio del Genoa incassato al 95’, partenza horror con una squadra sulla carta superiore a quella di un anno e Daniele De Rossi è già in bilico. Il match contro la lanciatissima Udinese sarà, secondo i rumors della capitale, il giorno del giudizio. DDR ha le sue colpe, ma come già avvenuto nel caso di Mourinho, l’allenatore si sta facendo carico di una serie di responsabilità che non gli competono. I mali della Roma sono in alto, molto in alto. I Friedkin hanno speso molto, ma continuano a fidarsi degli algoritmi e hanno in antipatia tutto ciò che profuma d’Italia: ecco allora un CEO greco e un direttore sportivo francese alle prime armi, dopo aver liquidato il portoghese Tiago Pinto. Nelle radio già impazza il toto-successore per il dopo DDR: Max Allegri il più reclamizzato, poi, a ruota libera, Sarri e Ranieri. C’è posto anche per Klopp, volendo.
VENEZIA
Com’è triste questo ritorno in Serie A: al 29’ il Milan sta vincendo 4-0 ed il Venezia è disperso nella sua laguna. Ultimo posto a quota 1 – pareggio in casa della Fiorentina -, una difesa colabrodo, una sensazione di debolezza e di inadeguatezza, a cominciare dalla scelta dell’allenatore, Eusebio Di Francesco, versione indietro tutta dopo la semifinale di Champions con la Roma nel 2018. Venezia, con la sua bellezza unica, non merita l’umiliazione sportiva.
VAR
Domanda da un milione di dollari: che cosa stavano facendo e a che cosa stavano pensando gli addetti al VAR di Genoa-Roma? Rigore clamoroso non concesso alla Roma dopo il contrasto De Winter-Dybala. L’arbitro Giua non è intervenuto e ci può stare, ma non ci può stare il silenzio della moviola. Per la cronaca: Matteo Gariglio era l’uomo VAR, Aleandro Di Paolo l’AVAR. Un bel 4 per tutti.
SAMPDORIA
L’ultimo posto in Serie B è l’immagine della vergogna di una grande decaduta del calcio italiano. Che cosa succede a Genova, tra problemi economici e sciagurate scelte sportive? Ah, saperlo.
EVERTON
La squadra cara a Paul McCartney è inchiodata a quota zero in Premier, in compagnia del Southampton. Dopo l’addio di Carlo Ancelotti nel 2021, i Toffees sono precipitati. I problemi economici sono la principale causa del crollo. In queste ore, si torna a parlare del tentativo di acquisto da parte dei Friedkin, dopo lo stop alla trattativa di qualche mese fa, ma intanto bisogna svegliarsi in campionato. L’Everton è il club più presente nella massima serie inglese – 122 partecipazioni su 126 -, ma si sta mettendo male. L’inaugurazione del nuovo stadio da 52mila posti costruito sul molo del Branley-Moore Dock, osteggiato dall’UNESCO e già in ritardo dopo una serie di imprevisti, avverrà in Premier o in Championship?