L'unico canale d'informazione delle Hawaii, The Garden Island, ha affidato la conduzione del tg a due avatar dotati di AI. Numerose le proteste
Sono ormai diversi anni che la tecnologia facilita la vita di tutti gli esseri umani, nei tanti settori in cui l’innovazione tecnologica assume, tuttora, un ruolo decisivo per implementare strumentazioni e tecniche che altrimenti non sarebbero possibili. Di contro, sin dai suoi albori, sono state tante le derive distopiche che autori, scrittori, registi hanno collegato a un’evoluzione tecnologica senza freni. Una di queste, in particolare, riguarda il dirompente sviluppo dell’Intelligenza Artificiale nei più disparati ambiti professionali.
Ha fatto discutere, infatti, la scelta del The Garden Island, l’unico canale di informazioni di Kauai, alle Hawaii, di presentare due nuovi giornalisti, ovvero James e Rose, che non sono umani. I conduttori, infatti, sono stati creati con l’AI dalla startup israeliana Caledo. Una decisione che ha scatenato polemiche, soprattutto da parte del sindacato: “I giornalisti, per dirla con parole semplici, hanno sollevato diverse preoccupazioni e hanno sconsigliato di usare avatar AI. Ovviamente, la dirigenza ha deciso di andare avanti”, aveva spiegato, riporta Fanpage, il sindacato di Honolulu, Star-Advertiser, a 404 Media.
I nuovi ‘giornalisti’ sono operativi dal 2 agosto, quando hanno ufficialmente aperto i battenti su YouTube e Instagram: “Benvenuti a TGI Today, l’unica trasmissione di notizie in diretta dell’isola di Kauai basata sull’intelligenza artificiale. TGI Today si concentra su contenuti di notizie locali e pertinenti che puoi ottenere solo da The Garden Island”, ripete James all’inizio di ogni trasmissione.
“È sfruttamento. Questa situazione è chiaramente un caso di colonialismo digitale. Stiamo sostituendo i giornalisti con qualsiasi cosa sia – avverte Kaitlin Gillespie, rappresentante del personale per Pacific Media Workers (PMW), che supervisiona i sindacati delle redazioni dell’isola -. Questo è pericoloso perché i giornalisti rischiano di perdere i posti di lavoro. Non solo, lo è anche per i lettori. Ho la sensazione che i datori di lavoro in tutto il paese siano attratti dall’intelligenza artificiale come strumento, viene usata per i software di trascrizione, l’assistenza nell’analisi dei dati, fino al suo utilizzo per sostituire i dipendenti”.
E non sarebbe questo l’unico problema, perché l’uso di un’intelligenza artificale, oltre a risultare sgradevole, secondo alcuni utenti, per le costanti ripetizioni dei gesti e delle espressioni del viso, sembrerebbe porre il rischio di una diffusione incontrollata di fake news o l’utilizzo di un linguaggio fuorviante.