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“Vannacci non è più vicepresidente dei Patrioti, è stato sospeso”: la conferma del capodelegazione del partito di Le Pen

“Allo stato attuale il signor Vannacci non è più vicepresidente del gruppo Patrioti, le sue funzioni sono state sospese“. A confermarlo è il capodelegazione del Rassemblement National al Parlamento europeo, Jean-Paul Garraud, a margine di un evento della nuova famiglia delle destre europee, voluta dal premier ungherese Viktor Orbàn. Garraud chiarisce così la vicenda riguardante il generale eletto a Bruxelles con la Lega. Poco prima delle parole dell’esponente del partito di Marine Le Pen, lo stesso Roberto Vannacci aveva risposto ai giornalisti che “fino a due giorni fa sul sito era riportato” che il suo ruolo era quello di vicepresidente dei Patrioti per l’Europa: “Io non ho ricevuto nessun documento ufficiale al riguardo”.

“Non parlo al posto degli italiani – ha premesso Garraud – noi siamo rispettosi delle nazioni, siamo i primi a dire che bisogna rispettare la loro sovranità e non mi permetterò certo di parlare dei miei colleghi”. Ma pressato dai cronisti ha puntualizzato: “Allora, non so che termine possa essere usato in relazione a questa vicenda, ma allo stato non è più vicepresidente in quanto tale. Le sue funzioni sono sospese per ora”. E perché? “Non lo dirò certo a voi“, ha risposto il francese.

Poco dopo la nascita del gruppo, quando era stata annunciata la nomina del generale in uno dei ruoli apicali della nuova famiglia europea, erano emerse già le prime proteste. Era stato proprio il partito di Le Pen a puntare il dito contro Vannacci. Un nome ritenuto da alcuni esponenti del Rassemblement national così tanto imbarazzante da essere incompatibile con l’incarico di vicepresidente dei Patrioti. Una scelta “non condivisa, ma voluta unilateralmente dal segretario della Lega Matteo Salvini“, aveva detto a France Presse Jean-Philippe Tanguy, deputato del Rn. Vannacci “è stato annunciato dal segretario Salvini di propria sponte, ma gli chiederemo di affidare quella carica a un altro nome. Noi ci opponiamo“, aveva detto a luglio. La nomina era avvenuta per acclamazione in un pacchetto unico con gli altri vicepresidenti. Prima ancora delle elezioni europee era stato lo stesso Jordan Bardella (il delfino di Le Pen che ha sfiorato l’elezione a primo ministro alle elezioni legislative) a prendere le distanze dalle frasi “omofobe” del generale esponente della Lega: “Non le condivido e le condanno“, aveva risposto il capolista del Rassemblement National intervistato da Bfm Tv.

A metà luglio era trapelata la notizia che durante la riunione del Bureau del gruppo europeo, era arrivata la degradazione di Vannacci: a votare contro la sua nomina sarebbero state tutte le delegazioni tranne quella italiana. Ma fonti della Lega avevano sottolineato che quella decisione non era ancora definitiva. Le parole di Jean-Paul Garraud però confermano le indiscrezioni. Tra l’altro sul sito del Parlamento Europeo Vannacci risulta allo stato semplice “membro” del gruppo dei Patrioti, mentre prima della pausa estiva era elencato tra i “vicepresidenti”.