Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è entrata sempre più nel discorso pubblico e nel mondo della politica. I leader e gli uomini politici stanno scoprendo nuovi modi per sfruttare questa tecnologia al fine di migliorare la comunicazione con gli elettori, gestire informazioni complesse e ottimizzare le loro campagne elettorali. Tra i protagonisti di questa tendenza, in Italia, spicca Matteo Salvini, leader della Lega, che ha utilizzato un avatar virtuale creato tramite la piattaforma HeyGen.

Il leader della Lega, in occasione della visita di Marine Le Pen a Pontida (proprio in questi giorni dello scorso anno), diffuse sui social un video in cui sembra parlare come un vero francese. Il suo staff ammise di aver fatto ricorso a un algoritmo che usa l’intelligenza artificiale: HeyGen.

L’avatar di Matteo Salvini su HeyGen

HeyGen è una piattaforma che consente di creare avatar virtuali attraverso l’uso di intelligenza artificiale. Salvini ha utilizzato questo strumento per generare una versione digitale di sé, con lo scopo di comunicare nel migliore francese possibile. L’avatar di Salvini, basato su tecnologie di sintesi vocale e animazione, riproduce fedelmente la sua voce e i suoi movimenti, permettendo di veicolare messaggi politici in video pre-registrati o addirittura in tempo reale ma in una lingua diversa dalla sua, in questo caso il francese.

Questa scelta ha rappresentato una svolta nella strategia comunicativa di Salvini e della Lega, anche se non è il primo politico a farlo, nel 2022 era diventato un caso il politico coreano Yoon Suk-yeol candidato del candidato del People Power Party.

Il ruolo crescente dell’IA nella politica e i rischi

L’IA consente di elaborare rapidamente enormi quantità di dati, permettendo ai politici di ottenere insight su ciò che interessa davvero agli elettori e di adattare i propri messaggi in modo efficace. Attraverso l’uso di algoritmi avanzati, i politici possono anche prevedere le tendenze future e intervenire in anticipo per influenzare l’opinione pubblica (o almeno provarci meglio).

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella politica offre grandi opportunità, ma pone anche importanti interrogativi etici. Da un lato, l’IA può migliorare la qualità e la precisione della comunicazione politica, rendendola più accessibile e interattiva. Tuttavia, esiste il rischio che l’uso massiccio di queste tecnologie possa rendere la politica più impersonale e manipolativa di come è ora.

L’avatar di Salvini su HeyGen è solo un esempio di come la tecnologia possa essere usata per costruire un’immagine politica sempre presente, quasi ubiqua. Questo potrebbe ridurre il contatto umano diretto tra elettori e politici, accentuando il rischio di una politica più mediatica che reale. Inoltre, le implicazioni di fiducia sono cruciali: gli elettori potrebbero non sapere più se stanno interagendo con un politico in carne e ossa o con una sua rappresentazione artificiale. Per non parlare dei deep fake che già ora i sostenitori di Donald Trump stanno usando contro Kamala Harris in vista dell’appuntamento elettorale più importante al mondo, le elezioni in Usa del prossimo 5 novembre.

Il video sul processo Open Arms è reale?

Ho contattato gli ingegneri di Heygen ma al momento non ho ancora ricevuto una risposta definitiva dallo staff di Heygen, che non conferma ma nemmeno smentisce la possibilità che l’ultimo video di Salvini, quello in cui si dichiara colpevole nel processo “open arms”, sia stato realizzato usando la loro tecnologia. Resta aperto più di un interrogativo, perché questa volta lo staff non l’ha dichiarato come nel caso del video messaggio in francese per Marine Le Pen? La Rai e i tg hanno trasmesso oltre tre minuti di video in cui parla un avatar di Salvini?

Ecco i principali elementi che fanno nascere sospetti (alcuni dei quali riportati da Luca Di Giuseppe su Linkedin):
– Heygen potrebbe essere stato usato solo dopo i primi 25 secondi del video;
– I movimenti degli occhi e della bocca sembrano ripetitivi;
– Salvini non gesticola (gli avranno legato le mani?).

Nelle inquadrature dal basso i denti sono un po’ “strani”. Mi ha ricordato il personaggio cinematografico “dentone” di Alberto Sordi.

Ho contattato anche il consulente politico Domenico Giordano che “esclude” la possibilità che abbia usato Heygen ma sostiene che “il video ha un’altra particolarità, in questo caso Salvini e il suo staff abbandonano la strategia dell’hype nella scelta dei contenuti da pubblicare e vira verso un contenuto che solletica l’appartenenza della community”. Giacomo Ciarlini, esperto di Ai (Datapizza.tech) sostiene che è Heygen ”ha una qualità tale che è veramente difficile da affermare” se sia stata usata o meno questo tipo di tecnologia.

Un utente su X Giovanna Falanga invece è sicura: “Questo video non è fatto con l’intelligenza artificiale ma con la deficienza naturale”. A voi la sentenza.

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