Calci e pugni a un medico nell’ospedale di Galatina, ferite alla testa al collo per due sanitari a Melito di Napoli. Continua la scia di violenze negli ospedali italiani, con casi ormai quasi quotidiani da Nord a Sud, mentre su alcuni casi proseguono le indagini e arrivano denunce e arresti. Gli ultimi due episodi in ordine di tempo si sono verificati nel Salento e in Campania. Martedì un 56enne ha aggredito un medico in servizio nel centro per le dipendenze Serd del nosocomio di Galatina, in provincia di Lecce. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo si è presentato in ospedale e ha minacciato il medico di turno per ottenere una dose aggiuntiva di metadone. Quando il medico ha detto no, si è scagliato contro di lui, la guardia addetta alla sicurezza e gli infermieri intervenuti. Nella colluttazione sia il medico in turno sia la giardia giurata sono rimasti feriti. L’uomo è stato arrestato e posto ai domiciliari: dovrà rispondere di minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e interruzione di pubblico servizio.

Nella serata di martedì, invece, due sanitari della guardia medica di Melito di Napoli sono stati aggrediti da tre donne e due uomini dopo il rifiuto dei sanitari – un 31enne e una 38enne – di effettuare una visita domiciliare a un loro parente. I due medici si sono recati autonomamente al pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano per lievi ferite alla testa e al collo. L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate sul suo profilo Facebook ha diffuso un video dell’accaduto nelle cui immagini si vedono i medici presi a colpi di sedia dai loro aggressori. I carabinieri hanno identificato le cinque persone ritenute verosimilmente coinvolte nell’aggressione: uno è l’autore delle violenze e sarà denunciato per lesioni personali, mentre gli altri quattro si sarebbero limitati a insultare gli operatori sanitari. Nelle due Asl di Napoli, da inizio, sono state 56 in totale le aggressioni.

Intanto, la polizia ha individuato a denunciato 14 persone accusate di aver danneggiato, venerdì scorso, il reparto di oncologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara e minacciato alcuni sanitari. Per tre dei denunciati sono stati sospesi i benefici dei quali godevano ed è stata ripristinata la misura del carcere. Tutte le persone accusate dovranno rispondere, a vario titolo, di danneggiamento, minaccia aggravata e interruzione di pubblico servizio. Come ricostruito dalle indagini, entrati con violenza nel reparto di oncologia, avrebbero inveito e minacciato il personale sanitario per la morte di un parente ricoverato e avrebbero danneggiato la struttura, interrompendo il servizio ospedaliero.

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