Il lituano Andrius Kubilius è stato nominato Commissario europeo per la difesa e lo spazio. Nella sua carriera politica è stato due volte primo ministro della Lituania, dal 1999 al 2000 e ancora dal 2008 al 2012. Ex segretario del partito conservatore lituano, è membro del Parlamento europeo dal 2019, nei ranghi del Partito popolare europeo (Ppe).

Il nuovo incarico affidato per la prima volta a Kubilius sta sicuramente ad indicare come la sicurezza sia salita in cima all’agenda politica dell’Ue, in relazione al conflitto tra Russia e Ucraina, alimentata dai timori che l’Europa potrebbe non essere in grado di contare su Washington per la protezione se Donald Trump tornasse alla Casa Bianca. Riflette anche il desiderio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che l’organo esecutivo dell’Ue svolga un ruolo maggiore nella politica di difesa. “L’Europa deve spendere di più, spendere meglio, spendere in modo europeo”, ha detto von der Leyen a Kubilius in una lettera che delineava il suo ruolo dopo averlo nominato.

Kubilius, 67 anni, affronterà ostacoli durissimi. Infatti alcuni governi dell’Ue sono profondamente diffidenti nel dare a Bruxelles voce in capitolo su come spendono per la difesa o organizzano le industrie della difesa. A tal proposito l’articolo 346 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) consente agli Stati membri di stabilire proprie regole per appalti legati all’industria nazionale di difesa e, come sostiene uno studio del Parlamento europeo, i costi stimati della mancata integrazione europea nel settore si aggirano tra i 26 e i 100 miliardi di euro all’anno. Di conseguenza, sono necessari impegno politico, fiducia reciproca e sufficienti incentivi.

Kubilius avrà anche un sostegno legale limitato. La Commissione europea non ha alcun mandato legale per formulare politiche di difesa, che sono appannaggio dei governi nazionali. Quando i paesi europei si coordinano sulla difesa, lo fanno principalmente attraverso la Nato piuttosto che l’Ue. E alcuni alleati della Nato, come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Turchia, non amano molto le iniziative di difesa dell’Ue.

Kubilius è stato incaricato di proporre progetti di difesa di “comune interesse europeo” per difendersi dagli attacchi dall’aria dal cyberspazio, con particolare attenzione proprio allo spazio, la quinta dimensione dei conflitti moderni. È anche incaricato di trasformare in legislazione una strategia industriale per la difesa proposta dalla Commissione. Ma il piano è arrivato con un finanziamento iniziale di soli 1,5 miliardi di euro, una piccola cifra in termini di appalti militari.

Durante il suo mandato al Parlamento europeo, Kubilius ha sottolineato la necessità di un continuo supporto militare all’Ucraina sostenendo un piano che avrebbe visto gli alleati occidentali contribuire con lo 0,25% del Pil per aiutare a battere il presidente russo Vladimir Putin sul campo di battaglia. Il neo commissario aveva anche proposto di far pagare a Mosca il conto per la ricostruzione dell’Ucraina utilizzando tutti i beni russi congelati, non solo i profitti che generano, a tale scopo. “Sarò un grande sostenitore dell’opzione dei Defence Bond. D’altronde von der Leyen ha affermato che servono oltre 500 miliardi per la difesa europea, e io sono d’accordo”, ha dichiarato Kubilius.

Di sicuro se Kubilius deve portare a termine la sua missione, l’Ue avrà bisogno di molti più soldi per tali iniziative, il che suggerisce che una delle più grandi battaglie di Kubilius potrebbe riguardare il prossimo bilancio a lungo termine.

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