Politica

Assemblea costituente M5s, parte la seconda fase: dal limite sui mandati al simbolo, si vota sulle priorità da discutere

Mentre continua lo scontro a distanza tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, intanto procedono le manovre che dovrebbero portare all’assemblea costituente del Movimento 5 stelle. E conclusa la prima fase di raccolta dei contributi da parte degli iscritti e non, ora si passa alla votazione per individuare le priorità da discutere.

“Nei giorni scorsi”, si legge sul sito M5s, “sono stati esaminati i vari contributi e sono stati ‘clusterizzati’ in 20 possibili temi da discutere”, e saranno ancora iscritti e simpatizzanti a scegliere quelli che, per loro, saranno prioritari “in modo da selezionare quelli che saranno oggetto della discussione e della definizione di più specifiche proposte da porre al centro del confronto deliberativo”. Questo perché, scrivono ancora, “non possiamo occuparci di tutti i possibili temi: dobbiamo selezionare quelli che, nella vostra valutazione, caratterizzano le più importanti sfide che il Movimento è chiamato ad affrontare. In definitiva, le vostre indicazioni serviranno a definire i più importanti obiettivi strategici che devono orientare l’azione politica del Movimento e i più rilevanti cambiamenti utili a rendere più efficiente la nostra organizzazione”.

È fissato al 22 settembre il termine entro cui votare i temi a cui dare priorità tra i 20 finora espressi. Al termine, i 12 temi di discussione che avranno ricevuto il maggior gradimento saranno oggetto di approfondimento nella seconda fase del confronto deliberativo. Tra i temi individuati e sui quali si farà la votazione ci sono alcuni dei nodi più controversi per il Movimento: dalla revisione dei pilastri fondativi all’ipotesi di una nuova struttura. “Risulta prioritario verificare se la struttura di governo del Movimento sia ancora attuale o se vadano modificati alcuni ruoli e funzioni”, si legge nella proposta ‘Revisione dello Statuto per discutere dei ruoli del Presidente e del Garante, il nome e il simbolo del Movimento e la riorganizzazione dei Gruppi territoriali’, “in particolare quelli del Presidente e del Garante dei valori, i loro rispettivi ambiti di intervento e la durata del loro mandato. Assieme a questo è necessario aprire una riflessione sul cambio di simbolo e di denominazione del Movimento, sulla definizione delle responsabilità dei Coordinatori regionali e provinciali, sulla possibile reintroduzione dei Gruppi di lavoro e sul funzionamento dei Gruppi territoriali, che sono da considerare elemento chiave per la crescita del Movimento”. E proprio su questo Grillo e Conte si stanno scontrando.

Tra gli aspetti da rivedere, vengono poi individuate “le modalità di costituzione, di finanziamento e di funzionamento interno, nonché l’eventuale istituzione di un/una referente per le Politiche di genere”. Ma anche “rinnovare le forme di democrazia diretta e partecipativa per coinvolgere gli iscritti”. Inoltre “occorre avere una maggiore presenza dei leader e dei maggiori esponenti del Movimento sui territori e mettere a supporto degli eletti un ufficio legale/tecnico che possa sia formulare pareri che dare indicazioni sulle normative di riferimento”. Per quanto riguarda la revisione del Codice etico oltre al nodo del limite dei due mandati, un secondo aspetto in discussione è “relativo alle qualità etico-morali dei candidati, che potrebbero essere rafforzate nel Codice sui fronti dell’integrità, dell’onestà, della trasparenza, e del legame col territorio”.

Tra gli argomenti allo studio anche ‘Politica di pace ed Europa‘: “Il Movimento deve essere esplicito nel fornire sostegno alla diplomazia e nel rifiuto dell’invio di armi nei conflitti, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina – vi si legge – Tali principi vanno resi espliciti anche nello Statuto del movimento, unitamente al riconoscimento dello Stato di Palestina e alla promozione di un mondo multipolare. In tema di antimilitarismo, l’articolo 11 della Costituzione (“l’Italia ripudia la guerra”) dovrebbe essere esteso a tutta l’Ue, invece ora viene disatteso dall’Italia stessa. L’Italia deve essere ambasciatrice della pace battendosi quantomeno per la neutralità europea rispetto ai conflitti, per avere una propria diplomazia e una maggiore autonomia dagli Usa su questi temi. Le basi americane dovrebbero essere chiuse e le armi nucleari bandite fin da subito nel nostro territorio”. Questi gli altri 17 temi in evidenza: ‘Revisione della Carta dei principi e dei valori’; ‘Riforme per un maggior equilibrio territoriale nel Paese’; ‘Crescita economia inclusiva e lavoro dignitoso’; ‘Contrasto all’evasione fiscale e etica nell’impresa’; ‘Riforma del Sistema sanitario nazionale e tutela della persona‘; ‘Un nuovo modello per i servizi sociali e assistenziali’; ‘La centralità della questione giustizia nell’azione politica del Movimento’; ‘Transizione digitale e utilizzo responsabile della IA’; ‘Riforma della scuola primaria e secondaria’; ‘Università e ricerca scientifica’; ‘Informazione libera e sovvenzioni alla cultura’; ‘Contrasto alle discriminazioni e violenza di genere’; ‘Diritto all’abitare’; ‘Infrastrutture e rete nazionale per trasporto’.