Cronaca

Inizia la caccia e ci sono già tre morti e due feriti, i dati di cui nessuno parla mai. Lav: “È emergenza ma governo in silenzio”

Domenica scorsa è iniziata ufficialmente la stagione venatoria, e purtroppo si registrano già tre vittime tra i cacciatori e due persone ferite gravemente. Il tutto, di fatto, in una manciata di giorni di caccia: la preapertura è dell’1 settembre (a cui, a seconda delle 16 regioni in cui è stata prevista, sono stati aggiunti uno, due, tre o quattro giorni) e l’apertura il 15.

In ordine cronologico, la prima domenica del mese ha perso la vita un cacciatore 55enne a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, ucciso da un colpo partito accidentalmente – secondo la versione al momento tra le mani degli inquirenti – da un collega. Lo stesso giorno è stato ferito un 51enne a Cupello, in provincia di Chieti. Un proiettile, esploso – anche qui – accidentalmente da un compagno di caccia, lo ha raggiunto alla gamba. L’uomo è stato ricoverato in ospedale e operato. Giovedì scorso, poi, è morto un cacciatore di 37 anni, a Vobarno (Brescia): l’uomo è scivolato e un colpo partito dal suo fucile lo ha ucciso. Il cadavere è stato ritrovato nel fiume Agna il giorno successivo da alcuni amici. E ancora: domenica un cacciatore 73enne è stato ferito gravemente durante una battuta di caccia a Marcellina (Roma). L’uomo è stato intubato sul posto e portato con l’elisoccorso al Policlinico Gemelli. Infine l’altro ieri è morto un 47enne di Amelia, mentre stava cacciando il colombaccio nelle campagne di Cetona, in provincia di Siena. L’uomo è stato folgorato da una scossa elettrica che, partita da i fili dell’alta tensione, si è trasmessa lungo la pertica che sostiene i richiami vivi, cioè gli uccelli che attraggono altri volatili.

“La caccia fa male. A tutti” ha commentato il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, “a fronte di tutti questi decessi, per un’altra attività saremmo in emergenza. Da noi, il silenzio di governo e Regioni“.

Articolo aggiornato il 25 settembre alle 12.30.